Lettera questa volta “del” direttore, piuttosto che “al” direttore, indirizzata stamattina a tutta la redazione e che, ora scrivo a voi, cari lettori e visitatori di questo sito. Con grande orgoglio e persino un pizzico di emozione, ricordo che, cinque anni fa come stasera, calcavamo il palcoscenico del teatro Modena per la grande festa del quarantesimo del Gaz. Credo che quellì’iniziativa, organizzata a tempo di record, con passione, aiutati da tanti amici ma soprattutto dalla convinzione della squadra forte e sincera della redazione, resti un momento epico ed epocale della storia del nostro foglio. Un momento storico indimenticabile ed indelebile nella delegazione. Un nostro vanto anche perchè abbiamo realizzato un grande e bello spettacolo. Ancora oggi mi capita di imbattermi in persone che, quella sera, erano presenti e l’hanno trovata straordinaria. E la ricordano, ancora adesso, lo ripeto. Senza fare torti a nessuno dei molti che mi hanno espresso all’epoca considerazioni entusiaste (ho tenuto tutte le mail come prezioso ricordo) su ciò che avevamo realizzato, ad emblema di questi consensi, ricordo che tra i primi ad inviarmi una mail di grande soddisfazione per il nostro successo di quella sera, fu Baglini. Lui, sempre così riservato e misurato nell’esprimere pareri. Umile e colto, grande uomo di animo e cuore pulito ed intelligente come pochi, era stato entusiasta di quell’evento. E sono felice di averlo chiamato per primo sul palco, quando ci siamo schierati tutti davanti a quel pubblico, numeroso, che riempiva il Modena, per dare un volto a chi il Gaz lo faceva ogni mese. Ma ricordo anche Aurora Mangano, felice di esserci stata e che ora ci ha lasciato. Una grande perdita anche la sua.
E scusatemi se dimentico altri che hanno contribuito a quella memorabile serata e che, adesso, non ci sono più. Ricordatemeli voi nel caso.
Il consenso che ottenemmo fu straordinario. Tutti egualmente protagonisti, con i Cappanera che ci hanno fornito un’eccezionale “colonna sonora” e supporto tecnico. Da allora sono passati cinque anni difficili, nei quali è cambiato il mondo ma noi siamo rimasti quelli di allora, con un sito in più. Ho presentato moltissime altre manifestazioni di vario tipo, ancora nei giorni scorsi al Galliera, un grande convegno con quasi trecento persone. Ma tuttavia l’emozione e la gioia di quella sera mi restano nel cuore come quasi nessun altro evento e credo che quella serata restarà tra i miei ricordi più felici. Ci penso con nostalgia perchè vorrei che quella serata durasse ancora adesso; che fossimo tutti lì, ancora su quel palco. Con una platea attenta, sempre sorridente, divertita. E’ stato un momento umano in nome del nostro Gazzettino, che credo ci abbia dato molto…
Sarebbe bello ripeterlo ma, come detto, i tempi sono mutati ed oggi è tutto più difficile.
Ma chissà…. che non riusciamo a ripeterla.
Dino Frambati
(nella foto di Fabio Bussalino, al centro, l’indimenticato Ezio Baglini, alla sua sinistra Franco Bampi, alle sue spalle Gianni Bartalini e, a destra, Dino Frambati)