Gazzettino Sampierdarenese

Il mensile di San Pier d'Arena online

Assegnato a Marco Bonetti il Premio ‘Steli di Pace’ 2022 dell’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei

La quarta edizione del Premio giornalistico Steli di Pace, iniziativa ideata dall’Ujce (Unione Giornalisti e Comunicatori Europei), si è svolta al Polo culturale internazionale di Marengo, in provincia di Alessandria, il 21 settembre (Giornata internazionale della Pace) nell’ambito di una conferenza (‘talk’) abilmente condotta da Efrem Bovo, esponente di spicco dell’Ujce e Presidente dell’Associazione Giornalisti addetti agli Uffici Stampa del Piemonte. Quest’anno aveva il tema specifico “Giornalismo locale e accoglienza sociale per una cultura di pace”. Sono intervenuti giornalisti e autorità locali.
La notizia più eclatante per la nostra testata (ma non solo) è che è stato premiato il nostro redattore Marco Bonetti, quale esponente del giornalismo locale inteso a promuovere valori civili e di pace e, in particolare, quale “divulgatore di articoli culturali, storici e linguistici sul Genovesato sul Gazzettino Sampierdarenese, mensile edito dal 1972”. Sono stati altresì premiati, a pari merito, in quanto “autori di messaggi di pace attraverso la stampa e le forme di comunicazione diverse”, Valter Scarfia, Presidente provinciale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovendenti, che offre, tramite un canale You Tube, tutorial per ipovedenti; e Aldino Leoni, poeta e coordinatore scientifico di Marengo Poetree. I premi sono stati consegnati dal Presidente della Provincia di Alessandria Enrico Bussalino, dal Vice Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte Ezio Ercole (coordinatore del Premio) e dal Presidente dell’Ujce Antonio Rotondo, alla presenza di Simona Papé, Segretaria generale dell’Ujce.
Dedico questo premio a tutti gli amici della Redazione del Gazzettino Sampierdarenese” dichiara Marco.
E nell’articolo che segue spiega meglio il suo pensiero in merito a questo prestigioso riconoscimento.
La Redazione

Se penso alla motivazione del Premio di cui la Ujce mi onora, non posso che riandare con la mente a quasi un trentennio di oscuro lavoro, parallelo alla mia attività professionale come funzionario pubblico e legale in un grande ente genovese, quale volontario nel giornalismo locale (ma direi, più che lavoro, hobby, perché scrivere in chiave giornalistica è sempre stato per me un divertimento). Quando entrai a far parte della Redazione del Gazzettino Sampierdarenese correva l’anno 1994. Sembra ieri, ma sono già passati 28 anni. All’inizio, per la verità, fui cooptato nel gruppo dal Caporedattore Giannetto D’Oria come ‘vignettista’. Poi, via via, la pratica di ‘gazzettiere’ prevalse. Il Gazzettino rappresenta una realtà giornalistica del tutto peculiare: un mensile che ha doppiato la boa del mezzo secolo di pubblicazioni ininterrotte, sempre attento al territorio di riferimento e alle sue trasformazioni, che in tutto questo tempo sono state radicali. Nel 1972 la Piccola Città contava 100.000 abitanti. Oggi, dopo un quarantennio di calo demografico e di de-industrializzazione, gli abitanti sono circa 44.000, con una forte componente di stranieri in alcune zone periferiche. Allora la Manchester d’Italia (altro titolo meritato) era all’apice della sua potenza industriale. Un’avventura iniziata già nella prima metà dell’800, con quasi mezzo secolo di anticipo rispetto al resto del Nord Italia. San Pier d’Arena ebbe un’amministrazione a sé stante dal 1798 al 1926, quando confluì nella Grande Genova. Divenne così un grande quartiere di porto e d’industria, operaio e operoso, con una ricca borghesia. E con caratteri distintivi del tutto particolari, degni di una Città: una squadra di calcio in Serie A; un grande ospedale; un Teatro ottocentesco; un patrimonio storico-architettonico di primario valore, che testimonia una storia ultramillenaria.
Mezzo secolo di attività ininterrotta sono un record per una testata di quartiere. In tutti questi anni il nostro mensile ha testimoniato tutte le principali vicende della società civile che esprime, ha raccontato momenti belli e brutti, evoluzioni, involuzioni, rivoluzioni. Ha sempre espresso la forte aspirazione della nostra gente a una vita migliore, combattendo il degrado, l’impoverimento, la crisi morale e dando slancio ai valori positivi di una società che si è potuta sviluppare grazie alla pace duramente conquistata dopo la seconda guerra mondiale. Molti articoli del nostro mensile, anche molti dei miei, hanno dato conto dei progressi civili nei campi della solidarietà sociale (San Pier d’Arena ha una fitta rete di organizzazioni solidaristiche); hanno dato conto delle politiche sanitarie e sociali che hanno migliorato le condizioni di vita, di lavoro, di studio, ma hanno anche, purtroppo, dovuto dare conto dell’interminabile crisi di questo primo scorcio di XXI secolo.
Il Gazzettino ha raccontato in questi ultimi anni ‘in presa diretta’ la tragedia del Morandi, ma anche la decisa reazione della città, che non si è fermata alla ricostruzione del Ponte in tempi record. Oggi il ‘modello Genova’ è un esempio. E dovrà proseguire la sua efficacia sui numerosi progetti di rilancio delle infrastrutture portuali, viarie e ferroviarie volte a riaffermare il ruolo propulsivo di Genova e del suo porto nell’economia italiana. San Pier d’Arena è al centro di tutte queste trasformazioni, vi partecipa attivamente, ma protesta anche fieramente contro le servitù che le si vorrebbero imporre, a cominciare dal trasferimento dei depositi chimici da Multedo all’area portuale vicina alla Lanterna.
Il Gazzettino ha seguito mese dopo mese gli effetti delle crisi portate sul territorio dalla pandemia e dalla scellerata guerra in Ucraina causata dell’invasione russa. E i tanti gesti, individuali e collettivi, di solidarietà e di cura per contrastare queste avversità terribili e cercare di ristabilire l’armonia.
Il Gazzettino è quindi un mensile (sia cartaceo, sia digitale: dal 2012 ha una seguita edizione online) che si occupa di cronaca locale. Ma anche, da sempre, di temi culturali più ampi. È quindi un esempio di organo di stampa local. Ma ha anche una dimensione global. Si potrebbe definire un mensile glocal.
I prossimi 50 anni lo dimostreranno.
Marco Bonetti


Nella foto: Simona Papé, Segretaria generale dell’Ujce, il Presidente della Provincia di Alessandria Enrico Bussalino, Marco Bonetti e il Presidente dell’Ujce Antonio Rotondo.

1 commento su “Assegnato a Marco Bonetti il Premio ‘Steli di Pace’ 2022 dell’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei”
  1. La presenza discreta e attenta di Marco Bonetti a commentare, ed anche suscitare interventi in favore della nostra Piccola-Citta’, dovrebbe essere meglio riconosciuta. Questo premio è un ottimo segno ed i complimenti sono il minimo che possiamo fare

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