Spesso ci siamo chiesti quale senso abbia il definire certe aree come “pedonali” quando in esse si può addirittura rischiare l’incidente grave a causa di sconsiderati che si fanno vanto di ignorare molte regole del codice della strada (e non solo quelle…) perché loro si sentono “superiori agli scemi (che siamo noi)” i quali osano intralciare il loro abuso o la totale incoscienza che caratterizza le loro azioni. L’ultima di queste situazioni ci è capitata domenica 3 dicembre poco dopo mezzogiorno. Percorrendo con altre persone via Daste, giunti all’inizio di via delle Franzoniane (la breve via che sale verso via Cantore) svoltiamo in essa diretti verso casa. Fatti pochi passi sentiamo il rombo di due moto con clacson azionato affinché ci leviamo di torno, una con coppia a bordo l’altra con una donna sola, che ci sfrecciano vicinissime. Provengono da via Buranello passando per via Gioberti e dopo aver evitato di fermarsi alla fine della stessa via tirano diritto verso via Cantore commettendo almeno due infrazioni gravi. Naturalmente ad un cenno di disappunto da parte nostra hanno risposto con commenti irripetibili. Tutto questo solo per evitare di proseguire in via Buranello sino a via Castelli e da lì per via Daste sino a via Giovanetti indi via Cantore. Troppo tempo perso? Troppa fatica? Troppo carburante sprecato? Ci pare ben difficile che in tre avessero una fretta tale da tagliare il percorso in quel modo del tutto arbitrario e pericolosissimo e non risulta fossero inseguiti. Siamo certi che lo abbiano fatto perché appartengono alla categoria dei furbetti, ovvero quei microcefali che non ritengono essere soggetti alla legge ed alle regole ritenendosi infinitamente più scaltri. Raccontiamo questo episodio perché la serie di fatti identici alla quale dobbiamo assistere è lunghissima e sicuramente preoccupante, sospettando che si tenterà di porre qualche rimedio solamente “dopo” un incidente grave. Oltre a questi microcefali ormai abitudinari (la gente ci chiede continuamente di parlarne sul Gazzettino, ed eccoci qua…) ci sono poi quelli che vanno in monopattino a tutta velocità nella parte pedonale di via Daste. Ci è capitato giorni fa di essere mancati per un soffio da un giovanotto che arrivava come un fulmine sfrecciando da levante a ponente vicinissimo alla famosa colonnina metallica che si vede nella foto. Lo stesso fanno molti ciclisti. Se uno scende da via delle Franzoniane distrattamente, ritenendosi al sicuro perché zona pedonale (consentito solo il via vai dai box in fondo alla via) sappia che può essere travolto da uno di questi ragazzotti tracotanti che magari indossano il caschetto per proteggere la loro testolina, ma non osservano alcuna cautela verso chi appare all’improvviso tranquillo di essere nel giusto. Pertanto: urge piazzare le transenne fisse assieme alla colonnina della foto affinché i motociclisti non possano passare e siano obbligati a percorrere le strade consentite, non scorciatoie inventate. E’ sufficiente lasciare un passaggio per carrozzine di invalidi e/o passeggini. Sarebbe anche molto utile aumentare la sorveglianza in loco, ma vista la cronica assenza di pattuglie della P.M. a piedi, almeno piazzare qualche telecamera che possa rilevare tali infrazioni e sanzionare i furbastri, non le solite panoramiche che a nulla paiono servire se non a fini statistici. In ogni caso questa situazione non può più durare e crediamo sia giunto il momento di informare chi da Tursi dovrebbe provvedere che la gente intende effettuare una raccolta di firme per presentare un esposto alle forze dell’ordine e se non basterà anche uno alla Procura della Repubblica affinché verifichi se esistano omissioni da parte del Comune. Temiamo anche (perché già successo) che le transenne fisse subiscano tentativi di abbattimento sempre dai soliti microcefali, ma la risposta a questi “signori” non può essere la stanca rinuncia che incentiva l’anarchia. Stessa cosa per le colonnine alla fine di via Gioberti, che sono già state parzialmente eliminate dopo vandalismi, ovviamente arrendendosi a chi non rispetta le regole. Viene da chiedersi quale sia la differenza tra queste aree e zone italiane considerate “terra di nessuno” e stigmatizzate come degrado. Anche in via Castelli impera spesso l’anarchia, con auto e moto frequentemente contromano visto che c’è chi scende da via Cantore e pretende di tirare diritto in via Castelli oppure chi sale da questa via e nemmeno si sforza di raggiungere via Giovanetti per poi svoltare in via Cantore: molto più comodo filare contromano verso la strada principale ignorando il divieto, tanto lo fanno tutti… Proprio una bella soddisfazione passeggiare per San Pier d’Arena, non c’è dubbio.
Pietro Pero