Fra le tante notizie nazionali e internazionali, a cominciare dalle guerre in atto in Ucraina e nel Medio Oriente e dalle sequele della scomparsa di Papa Francesco, ce ne sono alcune, non solo a livello locale, che sono rimaste mediaticamente oscurate per la risonanza di quelle ‘maggiori’, ma non meno significative per le comunità che coinvolgono. E non solo. In particolare c’è una testimonianza esemplare di solidarietà tra i popoli che riguarda San Pier d’Arena e che va rimarcata. Il 26 aprile, proprio nel mezzo del clamore mediatico delle esequie papali, ha fatto rientro a San Pier d’Arena una missione umanitaria in Ucraina organizzata dal Lions Club sampierdarenese e dal relativo Distretto Lions. Era partita una settimana prima con quattro furgoni carichi di merci e generi vari di prima necessità diretti a Zaporižžja, la città della parte sud-orientale dell’Ucraina nota per la presenza della principale centrale nucleare del Paese, impianto strategico occupato dai Russi dall’inizio dell’invasione del 2022. Un’area più volte bombardata dall’esercito di Mosca, con gravi rischi di catastrofe atomica. Oggi è sotto controllo russo, ma la gestione della centrale è ancora in mano a personale ucraino. Zaporižžja è la sesta città dell’Ucraina per popolazione, con 815.256 abitanti. E’ un importante centro industriale, snodo portuale e ferroviario, nonché sede di numerosi impianti per la produzione di energia elettrica. La sua centrale nucleare, sita precisamente a Enerhodar, è la più grande d’Europa e tra le prime dieci al mondo. Si affianca a due altre strategiche centrali di produzione di energia: quella termoelettrica e la centrale idroelettrica del Dnepr. Il viaggio della missione umanitaria sampierdarenese, di 6.000 chilometri tra andata e ritorno, ha raggiunto i suoi obiettivi, grazie all’opera encomiabile dei volontari e alla generosità dei benefattori.
Marco Bonetti
(Nella foto: Riccardo Repetto, presidente del Lions Club di San Pier d’Arena, durante le operazioni di distribuzione di beni a Zaporižžja)