Sono trascorsi 38 anni da quel 21 novembre 1979, e la ferita sanguina ancora per i familiari del Maresciallo Vittorio Battaglini e del Carabiniere Mario Tosa, barbaramente trucidati da un commando delle brigate rosse mentre iniziavano il loro servizio di pattuglia. Erano anni difficilissimi per l’Italia e la democrazia, oppressa dal terrorismo che quasi quotidianamente uccideva, feriva, attaccava persone che secondo una mentalità deviata costituivano un simbolo da colpire per ledere lo Stato. L’Arma dei Carabinieri, ancora una volta, si è stretta attorno ai familiari dei caduti, commemorando solennemente il tragico evento al quale fece poi seguito la concessione della medaglia d’oro alla memoria di chi aveva dato la vita servendo la patria. Erano presenti le più alte cariche istituzionali: i massimi gradi regionali e provinciali dell’Arma, i comandanti della Guardia di Finanza e del Distretto Militare, il Vice Prefetto ed il Questore dott. Bracco, il Comandante della Polizia Municipale di San Pier D’Arena Marco Porcù. La Compagnia CC di Corso Martinetti era presente in forze con picchetto d’onore, ed ha fatto gli onori di casa assieme all’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Carabiniere M.O. Mario Tosa, come sempre partecipante con un alto numero di soci. La nostra San Pier D’Arena visse altri momenti terribili nei cosiddetti “anni di piombo”, tra cui la gambizzazione dell’Ing. Bonzani dell’Ansaldo in via G.B. Monti ed in precedenza il sequestro dell’armatore Piero Costa la cui prigione, si scoprì in seguito, era stata un covo di Salita Bersezio. La memoria serva a non dimenticare, ed a ricordare che certi momenti terribili di sangue e morte non sono purtroppo un’esclusiva solo di un periodo storico, ma possono sempre tornare di attualità se si lasciano cadere le difese democratiche, e la memoria è la prima tra esse.
Pietro Pero
(foto di Francesco Millefiori)