Martedi 28 novembre c’è stato un tentativo di rapina a mano armata poco dopo le 14 e 30. Il rapinatore a volto scoperto si è avvicinato al bancone della tabaccheria e ha estratto di tasca una pistola e ha intimato al titolare di consegnare l’incasso della giornata. La pronta reazione dell’esercente coadiuvato dal padre presente in negozio, ha costretto alla fuga il malvivente che è scappato via inseguito dal titolare della tabaccheria. L’esercente, contattato dal Gazzettino Sampierdarenese, ci ha raccontato: “E’ il secondo tentativo di rapina che subiamo e, anche se siamo riusciti a mettere in fuga il ladro, devo purtroppo denunciare che ci sentiamo abbandonati a noi stessi dalle istituzioni che dovrebbero proteggerci. Ho investito in questa attività in modo pesante e l’esercizio è aperto 7 giorni su 7. La fatica e i sacrifici sono enormi e siamo oberati da spese e da tasse. Preso dallo sconforto, medito, se le cose non cambieranno, di chiudere all’inizio del prossimo anno. Un’altra cosa che voglio evidenziare, io che sono siciliano, è che riscontro molta più omertà e indifferenza a San Pier d’Arena che non nel mio paese di origine. Voglio esprimere tutto il mio rammarico in primis verso lo Stato che non è mai presente per aiutare noi lavoratori onesti ed è lo stesso stato che ci soffoca per tasse e pagamenti”. Mentre intervistavamo l’esercente della tabaccheria, abbiamo assistito ad una continua manifestazione di solidarietà dei cittadini, tra cui il presidente del CIV Sampierdarena Rodolfo Bracco.
Gino Dellachà