Gazzettino Sampierdarenese

Il mensile di San Pier d'Arena online

Anche a San Pier d’Arena Firma e Pesta

Mar 18, 2018

La Regione Liguria di concerto con il Comune di Genova, ha avviato l’iniziativa “Firma & Pesta” nell’intento di richiedere all’ U.N.E.S.C.O. (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’istruzione, la scienza, la cultura) il riconoscimento di “patrimonio dell’umanità” per il pesto genovese nella sua ricetta originale. Sono infatti diversi anni che da parte di molti operatori, consumatori ed estimatori vari si richiede a gran voce che la nostra prelibata preparazione alimentare dall’inconfondibile aroma di basilico sia tutelata e riconosciuta ai più alti livelli. Alcuni anni fa la Regione ottenne che almeno il basilico ligure fosse insignito della d.o.p. (denominazione di origine protetta), e questo è stato sicuramente un primo importante passo nella giusta direzione, ma ciò non ha impedito che ovunque si mettessero in commercio prodotti con ben altre ricette, spesso nemmeno lontanamente parenti di quella originale, ma definite “alla genovese” o “genovese” infischiandosene della storia gastronomica ligure che ha dato origine al nostro vero pesto. La data fatidica del ”pesto day” era stata fissata in sabato 17 maggio 2018 con la celebrazione del Campionato Mondiale del Pesto a Palazzo Ducale, facendola precedere da tutta una serie di iniziative sul tema. Nello stesso giorno in cui è stato laureato il campione mondiale 2018, un giovane milanese trapiantato a Genova,  il Comune ha voluto che in ogni municipio si svolgessero analoghe manifestazioni per coinvolgere la popolazione affinché firmasse la petizione ed includendo anche la possibilità di cimentarsi nel fare il pesto con il mortaio di marmo. Qui da noi la manifestazione ha trovato spazio nel “salottino” di San Pier d’Arena, Piazza Settembrini restaurata circa un anno fa, con la collaborazione degli “Sportelli del Consumatore”(Maria Desogus ed il marito Carlo Tonelli, come sempre attivissimi), degli Amici di Piazza Settembrini e dei due C.I.V. più vicini (San Pier D’Arena con Rodolfo Bracco e Via Cantore e dintorni con Stefano Curti). Moltissime le persone che sono arrivate per firmare, nonostante il maltempo, e poi c’è stato il “cimento” della preparazione del pesto. Gli ingredienti, forniti dal Comune come pure i mortai di marmo, erano di primo livello e totalmente in linea con la ricetta originale. Basilico ligure d.o.p., olio extra vergine di oliva d.o.p. “Taggiasca”, Parmigiano reggiano (qualcuno ha eccepito che ci sarebbe voluto il pecorino sardo…), pinoli italiani, aglio italiano, sale. A mezzogiorno in punto sono iniziate le operazioni da parte dei concorrenti debitamente dotati di grembiule verde in tema. Si è subito stabilito un clima molto allegro e disteso, nonostante vi fossero diversi politici locali iscritti a “pestare”. Le più abili, senza tema di smentita, si sono subito rivelate le signore, e dopo una mezz’ora diversi concorrenti avevano già terminato l’opera d’arte. In mancanza di una giuria altamente titolata, sono stati unanimemente designati quali giudici ed arbitri Rodolfo Bracco e Pietro Pero. I risultati possono essere riassunti così: alcuni concorrenti si sono lasciati “scappare la mano” aggiungendo un po’ troppo sale, per cui la loro fatica è risultata non esaltante. Un paio di essi sono stati simpaticamente invitati a fare dell’altro nella loro vita e lasciare che il pesto lo facciano le signore o se lo comprino già pronto. Le migliori performances sono state quelle della più giovane concorrente (che ha lavorato sotto il gazebo degli Amici di Piazza Settembrini) assieme a quelle di altre signore più mature le quali hanno sicuramente messo in campo l’esperienza. Una menzione speciale va ad una consigliera del municipio che è riuscita a fare un ottimo pesto pur avendo a disposizione solo un mini-mortaio di famiglia. A parere di chi scrive, il pesto numero uno va ascritto alla signora Bucalo, già titolare della “Casa del Bambù” in via San Pier d’Arena, per una perfetta combinazione di aromi e gusti. Un “Bravo” comunque a tutti i partecipanti. E’ stato sottolineato come la “poesia” del pesto abbia un potere unificante tra la gente di ogni provenienza ed idea, un po’ come la musica, per apprezzare la quale è sufficiente che chi la suona non stoni e sappia usare gli strumenti.

Pietro Pero

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