Evento di notevole spessore diplomatico e culturale, tra ufficialità e una sobria mondanità tipicamente genovese, “Marco Polo”, opera di Enjott Schneider, su libretto di Jin Wei, è andata in scena, in prima esecuzione Europea, al Teatro Carlo Felice, riscuotendo entusiastici consensi dal numeroso pubblico presente in sala. L’epico viaggio del veneziano, tra amori impossibili, congiure e guerre è stato abilmente confezionato in uno spettacolo di pregevole fattura, esaltato dall’imponenza della macchina scenica del teatro e dalle efficaci ed intelligenti proiezioni video, firmate da Luke Halls. Molto interessante la partitura musicale di Schneider che in un mix di numerose tecniche compositive padroneggiate con maestria: dalla musica per il cinema più epica, alla scala pentatonica orientale, abbondando notevolmente con riferimenti Pucciniani, tra asprezze e momenti di autentica soavità, ha stupito positivamente e conquistato i numerosi appassionati accorsi per questa nuova “opera dagli occhi a mandorla”. Eseguito in lingua cinese, buona la compagine vocale della quale abbiamo particolarmente apprezzato: Giuseppe Talamo (Marco Polo), Xiaotong Cao (Chuan Yun) e l’ottimo Yunpeng Wang (Wen Tianxiang). Al termine numerosi, prolungati e meritatissimi applausi.
gb