Solidarietà, accoglienza e amore incondizionato verso il prossimo senza riserva alcuna o preclusioni (… temi importanti ed attualissimi per il periodo storico che stiamo vivendo …), inno alle cose belle della vita e ai sogni che sembrano irrealizzabili: tutto questo è “Aggiungi un posto a tavola”, andata in scena al Teatro Carlo Felice, ottenendo entusiastici consensi dal numeroso pubblico presente, nonostante la serata meteorologicamente da tregenda. E’ sempre una festa quando sul palcoscenico viene proposto un successo senza tempo e questa irresistibile commedia musicale di Garinei e Giovannini, scritta in collaborazione con Jaja Fiastri, con immortali musiche di Armando Trovajoli, dal 1974 entra nel cuore, facendo sognare spettatori di ogni luogo e di ogni età. Colpisce come – nonostante la velocità del tempo, la mutevolezza dei gusti ed i “mostruosi” cambiamenti di questi ultimi cinquant’anni – la freschezza e la “spaventosa” attualità dei temi trattati, la rendano sempre affascinante ad ogni rappresentazione. Abbiamo assistito ad uno spettacolo nel segno di un’amalgama perfetta in ogni sua componente, caratterizzato da sfavillanti scenografie firmate da Giulio Coltellacci, belle, funzionali ed imponenti: dalla coinvolgente scena del diluvio alla magica notte d’amore, nel contesto di un tripudio di colori accanto alle bellissime coreografie dell’inossidabile Gino Landi. Giovani, brillanti e perfettamente all’altezza tutti gli interpreti, da Gianluca Guidi (figlio di Johnny Dorelli), credibilissimo Don Silvestro, che per voce, tonalità e cadenza ricorda molto il padre, agli esiliranti Marco Simeoli nei panni del Sindaco e Piero Di Blasio (il “miracolato” Toto). Insieme a Francesca Nunzi (Ortensia), registriamo l’ottima prova di Camilla Nigro (una ormonalmente inquieta Clementina) e di Lorenza Mario (Consolazione, pecorella smarrita, rientrata nei ranghi…). Tra tanta gioventù, la titanica interpretazione vocale del novantatreenne Enzo Garinei, una “Voce di Lassù” di uno spessore non da poco… Buona la prova del Coro, diretto da Francesco Aliberti, così come la direzione d’orchestra di Maurizio Abeni: a nostro avviso, a tratti, eccessivamente amplificata a scapito di una buona ricezione delle voci. Applausi, tanti e meritatissimi applausi al termine.
Repliche: venerdì 8, ore 15.00 e ore 20.00 – sabato 9, ore 15.00 e ore 20.00 – domenica 10, ore 15.00
gb