La scomparsa di Mons. Carlo Canepa è una grande perdita per la Chiesa Cattolica genovese e soprattutto per la nostra San Pier d’Arena. Un male inesorabile lo ha stroncato nel giorno del suo compleanno, il 15 luglio scorso, dopo una lunga sofferenza che ha sopportato con coraggio e consapevolezza. Sino a quando gli è stato possibile ha continuato ad essere punto di riferimento non solamente per la parrocchia di Santa Maria della Cella, ma per il Vicariato tutto, cioè le altre parrocchie e i sacerdoti. Chi ha conosciuto e frequentato Mons. Canepa (per la gente Don Carlo) ricorda benissimo la sua totale disponibilità verso tutti, in particolare verso coloro che più hanno bisogno, sia con atti diretti e riservati di carità, sia attraverso il centro di accoglienza che la San Vincenzo De’ Paoli gestisce nei locali parrocchiali. Costante ed attenta la sua presenza agli avvenimenti civili del Municipio, della Croce D’Oro, di molte associazioni laiche. Don Carlo ha incarnato perfettamente la figura di pastore di anime che si mantiene partecipe ed attento alle vicende umane, non solamente in chiesa ma nella vita comune. Il suo zelo verso persone ricoverate in ospedale, la cura che ha riservato a iniziative missionarie e molto altro sono la prova di una visione ben più ampia. Nato il 15 luglio del 1944, ordinato sacerdote il 1 marzo 1969 dal Card. Giuseppe Siri, egli ha svolto con rigore e fedeltà assoluta alla propria vocazione il ministero sacerdotale, dimostrandosi sempre molto attivo e particolarmente attento alla “fraternità sacerdotale”, ossia il favorire l’armonia tra confratelli evitando o ricomponendo divisioni e incomprensioni. La Liturgia è sempre stata per Don Carlo ciò che dev’essere per un sacerdote: il momento di incontro privilegiato con la realtà soprannaturale, per questo fu sempre attentissimo ad una perfetta conduzione delle funzioni sacre ben conoscendone la fondamentale importanza per la vita del popolo cristiano. Altri racconteranno con maggiori particolari l’intensa vita e le opere di questo sacerdote dal fisico minuto ma fortissimo nella fede e nell’apostolato. Il nostro giornale perde con lui un grande amico, un attento lettore, una persona che sempre autorevolmente ci ha seguito, incoraggiato, criticato laddove fosse necessario, ma sempre con una benevolenza che ci onora, perché originata dalla consapevolezza della funzione sociale svolta dal nostro periodico. Grazie Don Carlo. Dal Cielo continuerai, ne siamo certi, a darci una mano assieme a Don Berto Ferrari e Don Sandro Ghigliotti i tuoi predecessori e carissimi amici del Gazzettino.
Pietro Pero
Sentite condoglianze… parlavamo di Mons. Zuccarino, di Busalla, di Ronco…una preghiera…
Una preghiera dal mio luogo di vacanza
Addio Don Carlo. Sono molto dispiaciuta per questa triste notizia. Ti ricordo quando iniziasti il tuo percorso sacerdotale nella parrocchia di Busalla. Eri giovanissimo, esile nel fisico ma forte nella fede. Diventasti presto un punto di riferimento per tutti i tuoi parrocchiani, me compresa. Eri accanto alla mia famiglia, nel cuore della notte, quando mio padre morì. R. I.P.
❤ ho avuto di conoscerlo solo di recente tramite i racconti di una mia grande e sua cara amica. E mi spiace molto. 🙏
Grazie don Carlo, ci conoscevamo poco ma quando la vedevo sull’altare mi scappava un sorriso di gioia, come se vedessi una luce bella, grazie, lei rimane con noi .
Una persona gentile, garbata educata.
Un bravo prete.
Una figura mite , la sua nascita al cielo è per tutta la diocesi una grande perdita.
Onorato di averti conosciuto .
Uomo di grandissima fede e zelo apostolico. aldo e nicoletta ameri lo ricorderanno sempre
Addio don Carlo eri un punto di riferimento per Sampierdarena
Mi dispiace per la morte certo, però mi sembra strano sentire tutte queste cose positive. Più di dieci anni fa al rosario di mia nonna interruppe per ben due volte per rispondere al cellulare senza neanche chiedere scusa, fatto per niente simpatico. In aggiunta quando se ne andò si girò di spalle aspettando che qualcuno gli mettesse la giacca sulle spalle come se fosse chissà chi, per quel che ho potuto vedere una persona per niente umile…
È coraggioso il tuo commento. Di solito si parla sempre bene di chi è morto. Non dubito delle tue parole e certamente non è stato un buon comportamento. Il mio ricordo di lui risale a moltissimi anni fa, quando era un modesto e semplice prete di paese, di Busalla. Poi non so… penso che ciò che hai ricordato sia un fatto isolato. Auguriamo a Don Carlo un percorso di luce nella sua nuova dimensione, affinché possa riposare in pace.
Grazie don Carlo, sarai sempre con noi e noi per te