Gazzettino Sampierdarenese

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Nuovo farmaco contro l’osteoporosi: Asl 3 prima in Italia a usarlo

Ott 23, 2022
Parte dello staff Asl 3: con Andrea Giusti (primo a sinistra) e Gerolamo Bianchi (secondo da destra)

L’osteoporosi è una patologia molto incidente a livello sociale. Colpisce soprattutto le donne in età post-menopausale. Ora, però, per chi si trova in questa triste situazione ci sono buone notizie. La prima: è stato realizzato un nuovo, efficace farmaco. Il suo principio attivo è il Romosozumab. È il primo di una nuova categoria in grado di prevenire fratture osteoporotiche in soggetti a rischio elevato. Per ora è utilizzabile solo in pazienti donne in età post-menopausale che presentino un’osteoporosi severa. La seconda buona notizia riguarda il nostro territorio: l’Asl 3 di Genova, di cui fa parte l’ospedale Scassi, è la prima azienda sanitaria locale in Italia a utilizzare il nuovo farmaco. Da circa un mese la terapia viene prescritta alle prime pazienti italiane: quelle che afferiscono a due strutture dell’Asl 3: di Reumatologia, diretta dal dottore Gerolamo Bianchi, e di Malattie Metaboliche Ossee e Prevenzione delle Fratture nell’Anziano, diretta dal dottor Andrea Giusti. “Il nuovo farmaco agisce attraverso un meccanismo che non solo blocca la perdita di osso, ma favorisce la formazione di osso nuovo e ‘giovane– spiegano i due specialisti in un comunicato dell’Asl 3 – Anche per questo motivo la nuova categoria di farmaci è stata chiamatabone builders’, che tradotto significa ‘costruttori di ossa”. Quali sono ora le prospettive cliniche? “Ci si aspetta molto da questo farmaco, che per le sue caratteristiche cliniche sarà il più efficace nella lotta all’osteoporosi mai commercializzato nella storia. Il farmaco era già presente negli Stati Uniti e nel resto dell’Europa da circa 12-18 mesi e finalmente, dopo le procedure autorizzative necessarie, anche le pazienti italiane ne potranno beneficiare, a partire dalle donne seguite presso le strutture dell’Asl 3 Genovese”. Il nuovo farmaco è, come si è visto, per ora utilizzabile solo in pazienti in età post-menopausale con osteoporosi severa che non abbiano avuto benefici dall’utilizzo di farmaci già in commercio.  “In queste pazienti – concludono Bianchi e Giusti – sarà possibile per la prima volta curare definitivamente l’osteoporosi”. Un grande passo in avanti per la medicina. Il nostro Gazzettino seguirà, come sempre, gli sviluppi anche di questa nuova, promettente terapia.
Marco Bonetti

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