Inaugurazione decisamente “col botto” della Stagione d’Opera 2023 al Teatro Coccia di Novara, dove è andato in scena “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi, riscuotendo entusiastici consensi da parte del numeroso pubblico presente in tutte e tre le rappresentazioni in programma. Secondo titolo della “trilogia popolare verdiana”, vide la sua prima rappresentazione al Teatro Apollo di Roma il 19 gennaio 1853 e da quel giorno questo drammone dalle fosche tinte, ha sempre affascinato le platee di tutto il mondo. Così è stato anche questa volta, grazie ad uno spettacolo rigoroso, ordinato e registicamente interessante. Infatti, la regista Deda Cristina Colonna muove i protagonisti della vicenda con gesti di plastica monumentalità della figura in un contesto di scarne scene firmate da Domenico Franchi, atte alle ricerca dell’armonia sul palcoscenico. Musicalmente gradevolissima, con una direzione d’orchestra curata dal Maestro Antonello Allemandi, abilissimo a sottolineare i caratteri d’ogni personaggio, esaltando in tal modo questa immortale pagina verdiana, al pari di ogni interprete: Sara Cortolezzis (una deliziosa Leonora), Carmen Topciu (una sofferta Azucena), Jorge Nelson Martinez Gonzales (un’autorevole Conte di Luna), Gaston Rivero (un credibilissimo Manrico) e Deyan Vatchkov (Ferrando). Completavano degnamente la locandina Francesco Marsiglia (Ruiz), Yo Otahara (Ines), Andrea Gervasoni (un vecchio zingaro), Davide Capitanio (un messo) e Claudia De Lorenzo (ballerina). Calorosi e prolungati applausi al termine.
gb