Gazzettino Sampierdarenese

Il mensile di San Pier d'Arena online

I depositi chimici sempre più al centro del dibattito

Mar 24, 2023
Genova, ponte Somalia. deposito autovetture

Tra le tante criticità che attualmente riguardano il Porto di Genova è sempre più al centro del dibattito sia politico che tecnico, quella relativa al dislocamento dei depositi chimici di Superba e Carmagnani da Multedo a Ponte Somalia di San Pier d’Arena. Tutte le parti in gioco sono d’accordo nell’affermare che i depositi chimici non possono assolutamente rimanere a Multedo, ma la stessa unanimità di vedute non si riscontra sulla scelta del loro trasferimento a Ponte Somalia, che poi trasferimento non è perché i volumi aumentano del 61% da 58.254 a 94.300 m3. Il progetto prevede la realizzazione di 71 serbatoi cilindrici metallici verticali fuori terra, con la presenza di quattro binari ferroviari per la movimentazione dei prodotti liquidi. Presso il deposito, non saranno effettuati processi o lavorazioni sulle sostanze presenti e le attività svolte riguarderanno il ricevimento, lo stoccaggio e la spedizione di prodotti a mezzo autobotti, ferro-cisterne e navi cisterna, con una previsione di una movimentazione di 300.000 – 400.000 t/anno. Mentre da una parte Authority e Comune sembrano concordi nella decisione di procedere con lo spostamento a Ponte Somalia, dall’altra parte lo schieramento conta, non solo sulla netta opposizione dei cittadini e dei comitati di San Pier d’Arena mobilitati a difesa della sicurezza e della salute dei residenti e dei lavoratori, ma anche sul forte dissenso dei sindacati portuali che temono fortemente la drastica diminuzione delle giornate di lavoro a Ponte Somalia e che venga posta una pietra tombale sui futuri progetti di sviluppo dell’area interessata. Per non parlare poi degli interrogativi ancora da sciogliere e soprattutto delle prescrizioni e delle richieste con cui nel settembre 2022, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha approvato la proposta di adeguamento tecnico funzionale presentata dall’Autorità di Sistema Portuale. Ragion per cui, il via libera definitivo al progetto di Superba potrà arrivare soltanto dopo una serie di pronunciamenti da parte di altri Enti, tra cui la Capitaneria di Porto, i Vigili del Fuoco e l’Enac, che sono stati chiamati ad esprimersi in merito. Pertanto, i nodi da sciogliere sull’operazione restano ancora molti e tra questi il Consiglio Superiore dei lavori pubblici ha chiesto anche di valutare la questione cruciale della sicurezza della navigazione, visto e considerato che l’ordinanza n° 32 del 2001, della Capitaneria di Porto, tuttora in vigore, vieta infatti esplicitamente alle navi cisterne petrolifere e petrolchimiche di ormeggiare e movimentare nelle aree del Porto. La battaglia per il futuro di San Pier d’Arena si sta attualmente combattendo su più fronti e per quanto riguarda quello legale, il ricorso a suo tempo presentato al Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria dai cittadini sampierdarenesi contro il dislocamento dei depositi chimici a Ponte Somalia, sarà esaminato e discusso in una udienza che era stata fissata per il giorno 15 marzo 2023 ed è stata rinviata al 24 maggio. Questo ricorso è stato accorpato con altri, tra cui quelli di alcuni terminalisti portuali e del Gruppo Grimaldi che opera a Ponte Somalia e che dal primo momento si è opposto fermamente contro il trasferimento. A Verona il giorno 11 marzo durante un convegno nell’ambito della Fiera LetExpo 2023 su logistica sostenibile, trasporti e servizi, l’armatore Grimaldi, parlando di portualità, ha affermato, senza peraltro citare il porto in oggetto: “…Poi ci sono le barzellette, porti in cui transitano migliaia di camion al giorno, portando beni per la continuità territoriale e si decide di spostare un deposito costiero, di metterlo in centro città e togliere traffico a un operatore che fa del bene al paese”.
Superba ha recentemente presentato alla Regione Liguria e all’Autorità Portuale il progetto di delocalizzazione dei depositi chimici a San Pier d’Arena, ma la decisione definitiva, come precedentemente evidenziato, potrà arrivare solo alla conclusione di un iter istituzionale che chiama in causa tanti e qualificati attori. La ricollocazione dei depositi chimici è attualmente ritornata comunque al centro della scena, dopo che il Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale ha chiesto che siano valutate ipotesi alternative rispetto a quella che prevede il trasferimento dei depositi chimici a Ponte Somalia. Un’indicazione importante è arrivata anche da parte del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti che, in una recente dichiarazione, riguardante le procedure di approvazione del progetto, ha voluto così chiarire: “Quella della ricollocazione dei depositi chimici a Ponte Somalia è una scelta fatta. Tuttavia, ora bisogna vedere se la scelta è compatibile con tutto il resto delle attività del Porto e soprattutto con la sicurezza e la salute delle persone”. E ha voluto sottolineare “che trattandosi di uno scalo, la valutazione d’impatto ambientale debba essere nazionale, e non regionale. Per poi concludere che: Sarà poi il ministero dell’ambiente ad avere ovviamente l’ultima parola, ma ci sono da considerare anche i pareri della Capitaneria di porto, dei Vigili del fuoco, di Enac e di tutti gli uffici tecnici competenti, poi spetterà ancora una volta all’Autorità Portuale decidere in via definitiva”.
Insomma, il cammino da percorrere sembra essere ancora lungo e nel caso si dovesse aprire la VIA, questa probabilmente dovrà essere affrontata attraverso un percorso di tipo nazionale, come ha ipotizzato il Governatore ligure e dovranno certamente essere presi in considerazione tutti gli aspetti di compatibilità con le altre attività portuali.

Il progetto di delocalizzazione di Superba a Ponte Somalia: rilievi e richieste di chiarimenti da parte della Regione Liguria

Sullo spostamento dei depositi chimici nel porto di San Pier d’Arena, il Gruppo Superba ha recentemente presentato alla Regione Liguria il Procedimento di verifica di assoggettabilità alla VIA relativo all’intervento denominato “Progetto di delocalizzazione del deposito di Superba s.r.l. di Genova presso Ponte Somalia”La verifica di assoggettabilità alla VIA (Valutazione di impatto ambientale) serve per valutare se un progetto determini potenziali impatti ambientali significativi e negativi e se debba essere quindi sottoposto al procedimento di VIA. A seguito dell’esame della documentazione presentata da Superba il Dipartimento ambiente e protezione civile della Regione Liguria, ha richiesto su ben 22 punti, precisazioni e ulteriori chiarimenti, sotto il profilo dell’ambiente e della sicurezza, da presentare improrogabilmente entro quindici giorni, con la precisazione che “qualora la documentazione integrativa non fosse trasmessa entro detto termine, la domanda si intende respinta ed è fatto obbligo all’autorità competente di procedere all’archiviazione”. I rilievi e le richieste di chiarimenti sono di seguito riportati:

  • Poiché il progetto riguarda la collocazione presso Ponte Somalia, non solo dei depositi di Superba, ma anche di Carmagnani, “si richiede una copia dell’atto di delega da parte di Carmagnani alla presentazione dell’istanza di assoggettabilità a VIA del progetto in oggetto, completa dell’accettazione delle eventuali prescrizioni che potranno essere disposte in merito e di chiarire quali parti progettuali siano in capo a Superba e quali a Carmagnani e quali siano le aree che verranno occupate dalle due società”.
  • Poiché attualmente l’area in oggetto è assegnata in concessione a Terminal San Giorgio (Gruppo Gavio), e a Forest (Gruppo Campostano), viene richiesto di “dettagliare maggiormente il cronoprogramma di disponibilità delle aree”.
  • Per quanto riguarda la capacità dei depositi, si richiede di “esplicitare la capacità del deposito delle sostanze che si intendono stoccare, evidenziando la capacità in litri dei diversi materiali dal più leggero al più pesante”.
  • In merito al comparto del suolo, devono essere prodotte le seguenti integrazioni:

“Devono essere presentati elaborati progettuali, debitamente quotati, con l’esatta dimensione e ubicazione delle opere, sia volumi, sia le strutture portatubi (pipe racks) e la relativa distanza dal rio Promontorio. Nel caso in cui le opere ricadano all’interno della fascia di rispetto del Rio Promontorio, dovrà essere effettuato uno studio idraulico di dettaglio del corso d’acqua, in quanto non indagato nell’ambito del Piano di bacino. Poiché non è chiaro l’assetto della nuova linea ferroviaria, occorre chiarirne il tracciato con particolare riferimento all’ubicazione della stessa linea rispetto al corso d’acqua. A tal proposito si evidenzia inoltre che, qualora emerga una interferenza della nuova linea con il Rio Promontorio, dovrà essere valutata la compatibilità rispetto, non solo al quadro di pericolosità definito nello studio, ma anche alla capacità strutturale dell’attuale tombinatura di reggere nuovi carichi. Inoltre in fase di autorizzazione delle opere, dovrà essere prodotta adeguata documentazione progettuale di carattere geologico”.

Gestione dei cantieri

Per quanto riguarda il cantiere per la costruzione a Ponte Somalia di 71 serbatoi fuori terra per lo stoccaggio di sostanze chimiche, viene richiesto che “venga presentato un piano che espliciti in modo specifico come verrà gestito il cantiere e gli impatti del traffico via terra con le attività del porto perché gli operatori confinanti o comunque vicini potrebbero subire un impatto negativo, così come vanno sottolineate le eventuali interferenze col traffico marittimo di quella zona di porto”.

“Nello Studio Preliminare Ambientale non viene valutato l’impatto della prima fase di cantiere, quella relativa alle demolizioni delle strutture esistenti perché saranno a carico dell’AdSP. Si comunica che non si ritiene corretto non valutare l’impatto di questa attività che verrà svolta, sia pure da un soggetto diverso, in funzione specifica del Progetto in valutazione. Pertanto non si condivide la conclusione che l’impatto del progetto in fase di cantiere risulti non significativo in quanto non è stato valutato nella sua completezza”.

Gestione dei rifiuti

Si richiede “un documento integrativo con una stima di massima delle quantità di rifiuti che verranno prodotte e/o stoccate in sito e i relativi codici EER e le tipologie e le modalità di deposito per dar modo di valutare gli impatti sulle matrici ambientali. In particolare, sulla qualità del suolo, perché servono le analisi sui materiali da riporto e soprattutto sui rifiuti sia in fase di cantiere sia ante operam e post operam”.

Pianificazione territoriale

In merito all’Urbanistica, si richiede quanto segue:

“Dovranno essere prodotte le attestazioni, da parte degli Enti competenti, della conformità degli interventi previsti con la strumentazione urbanistica vigente, sia per quanto concerne le aree attualmente occupate dal deposito petrolchimico, sia per quelle in cui si prevede di delocalizzare lo stesso. È necessario dare evidenza delle interferenze tra il progetto in esame e gli interventi, pubblici e privati, che interessano il porto di San Pier d’Arena e che sono in corso di realizzazione o per i quali è in corso l’iter approvativo”.

  • Per quanto concerne le Acque si ritiene fondamentale che:

“Si chiarisca se nell’area in oggetto verrà effettuato un collegamento alla rete fognaria pubblica o se è prevista la realizzazione di una fossa Imhoff. Questa richiesta avviene alla luce di un’incongruenza nella progettazione, infatti in alcune parti della documentazione viene prevista la realizzazione della fossa poiché risulta impossibile il collegamento alla fognatura, mentre in altre parti, laddove vengono descritte eventuali misure di mitigazione in caso di incidenti/sversamenti, pare di capire che esista una condotta fognaria in zona”.

Rumore e campi elettromagnetici

Per quanto riguarda gli aspetti acustici, si rende necessario fornire le seguenti integrazioni:

“Indicare esplicitamente il nominativo ed il relativo codice ENTECA del Tecnico competente che ha redatto la Documentazione di Impatto Acustico”.

Per quanto concerne, invece, i Campi Elettromagnetici occorrerà:

“Chiarire a chi saranno in carico le cabine se al proponente o all’ente distributore e qualora le cabine fossero in carico al proponente, sarà necessario integrare la documentazione con la valutazione della Dpa (distanza di prima approssimazione)”.

  • Per quanto riguarda i problemi ambientali citiamo integralmente il documento della regione:

“Per quanto riguarda le analisi della qualità dell’aria, si sottolinea che non è stato possibile valutare in che modo siano state stimate le emissioni medie annuali presso Ponte Somalia”.

  • L’affermazione che nell’area non siano presenti recettori nelle immediate vicinanze non è corretta: le case più vicine sono meno di 300 m dalla radice di ponte Somalia”. E in seguito viene sottolineato che: “Considerando che molte delle sostanze movimentate evidenziano indicazioni di pericolo per un’esposizione in fase gassosa (ad esempio una  sostanza con una codice di pericolo H319 provoca grave irritazione oculare, con codice H335 può irritare le vie respiratorie, con codice H332 è nocivo se inalato…) Si ritiene che non siano stati forniti elementi sufficienti per una valutazione di non significatività…Inoltre, i fattori di emissione e le metodologie di stima si sono evolute e si richiede di aggiornare, in merito ai fattori di emissione e alle metodologie di valutazione, le stime degli stessi per valutarne la significatività e di fornire chiarimenti in merito alla stima utilizzata per la valutazione delle emissioni medie annuali presso Ponte Somalia”.
  • Mancando secondo la regione, i documenti per capire l’impatto sul quartiere e sulle attività portuali “si dovrà fornire una valutazione modellistica della dispersione delle sostanze movimentate che evidenziano pericolo per esposizione in fase gassosa e una valutazione del rischio collegata all’esposizione stessa”.
  • Mitigazione dei possibili impatti ed impatti cumulativi

Si richiede quanto segue:

“Lo Studio Preliminare Ambientale dovrà essere integrato con le eventuali e opportune mitigazioni/ compensazioni che si intendono mettere in atto in caso di impatto significativo, per ciascun comparto impattato. Si richiede inoltre di fornire una descrizione degli eventuali impatti cumulativi a cui sono sottoposte la zona dove insiste in progetto e le zone limitrofe”.

In estrema sintesi, il Dipartimento ambiente e protezione civile della Regione Liguria, ha voluto sottolineare che a Ponte Somalia i depositi chimici sono troppo vicini alle abitazioni e contengono sostanze chimiche con codici di pericolo per una esposizione in fase gassosa ed inoltre ritiene che non siano stati forniti elementi sufficienti  per una valutazione di non significatività.

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