Ha suscitato profondo cordoglio, non solo tra i suoi pazienti e collaboratori, e non solo a Genova, la prematura scomparsa di un medico del valore di Manlio Mencoboni, da vent’anni direttore dell’Oncologia del Villa Scassi. Il direttore generale dell’Asl 3 di Genova, Luigi Carlo Bottaro, a nome di tutti i lavoratori dell’azienda, ha espresso “profonda commozione e cordoglio” per la scomparsa di un professionista “riconosciuto oncologo di grande capacità, dedizione e umanità nella relazione con i pazienti”, sottolineando che l’intera azienda sanitaria “si unisce al dolore della famiglia per la prematura perdita”. Manlio Mencoboni, noto specialista in Oncologia medica, Ematologia e Medicina Interna, era anche stato professore a contratto dell’Università di Genova ed era coordinatore ligure dell’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). Avrebbe compiuto 63 anni il prossimo 25 febbraio.
La sua strenua attività professionale, forte anche di una settantina di pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, dell’intensa partecipazione, con il suo valido gruppo di sanitari, medici e infermieri, a studi clinici, specie sulla patologia pleuro-polmonare, e a protocolli di immunoterapia per pazienti con tumore ai polmoni e mesotelioma pleurico, era e resterà un punto un riferimento imprescindibile per tutti i colleghi, non solo a Genova.
Noi del Gazzettino lo ricordiamo per le sue grandi doti di umanità, la sua dedizione alla professione, che emerge in varie interviste rilasciate negli anni alla nostra testata, anche ben al di fuori dell’orario canonico del pubblico dipendente. Non era infrequente incontrarlo ancora in ospedale la sera. Il suo nome compare anche in molti articoli dedicati ad altre branche mediche del Villa Scassi, perché l’Oncologia del dottor Mencoboni era ed è presente in molti gruppi interdisciplinari, per esempio con la Ginecologia, l’Urologia, la Chirurgia Generale e quelle specialistiche (come la Toracica, Senologica e Plastica), la Pneumologia, la Radiologia, la Medicina Nucleare, secondo uno schema operativo rodato ed efficace.
Vogliamo ricordarlo con le parole conclusive del nostro primo articolo sul suo reparto (marzo 2012): “I pazienti accedono alla struttura o tramite il CUP o perché inviati da altri reparti ospedalieri. Tutti vengono presi in carico dall’Oncologia sampierdarenese in modo organico: vengono seguiti passo passo per tutti i successivi appuntamenti. Il reparto sta cercando di attuare un modello organizzativo come quello dei Cas (Centri accoglienza e servizi), con un’operatrice esclusivamente dedicata alle relazioni con i pazienti e le loro famiglie. Tra Ufa [Unità Farmaci Antiblastici] e Cas gli acronimi escogitati dalla burocrazia non sembrano dei più brillanti. Ma la sostanza che sottendono merita il più grande rispetto, perché è quella di cui è fatta la buona sanità pubblica. Quella che già c’è e che troppo spesso l’opinione pubblica ignora o dimentica, assordata com’è dai clamori della cronaca su casi aberranti. Che vanno senz’altro condannati. Ma non per una generale resa della cosa pubblica ai privati. La grande scommessa di un moderno Paese civile è quella di puntare allo sviluppo di servizi pubblici efficienti come l’Oncologia del Villa Scassi, nei quali la qualità di terapie molto costose per malattie gravi (ma che la scienza contemporanea rende sempre più curabili) non sia negata a nessuno”.
Principi che sono divenuti realtà grazie a uomini come Manlio Mencoboni.
Il Gazzettino Sampierdarenese esprime le sue più sentite condoglianze alla famiglia del dottor Manlio Mencoboni.
Il rosario si terrà presso la chiesa di Nostra Signora del Rimedio di piazza Alimonda mercoledì 17 gennaio, alle ore 17. Il funerale sarà celebrato il 18 alle ore 8:15 nella stessa chiesa.
Marco Bonetti