Il mondo non sta forse dimostrando tutto l’orrore che devono suscitare le decapitazioni dell’Isis. E’ raccapricciante quello che accade ed inquietante. Ha perfettamente ragione Papa Francesco quando parla di terza guerra mondiale. Incredibile, per una società che si definisce ed agisce come avanzata, tecnologica, moderna e democratica tollerare ciò che avviene in nome di un fanatismo delirante e per il quale gli autori di tanti crudelissimi gesti, non si fermerebbero neppure davanti alla loro stessa morte. Il mondo civile sta aspettando troppo; quelle decapitazioni sono insopportabili e mi domando dove sono quelli che, nel mondo, hanno plaudito all’esportazione della democrazia quando abbiamo fatto guerra a Saddam ed in Afghanistan. E mi domando dove potrà andare a finire tanta cattiveria degna di medioevali riti e congiure, che tutti ci auguravamo appartenessero ad un passato remoto di inciviltà. E poi, prima dell’11 settembre nessuno avrebbe mai ipotizzato un attentato di quel genere, neppure in un film. Invece è avvenuto come un incubo e pare che lo abbiamo pure metabolizzato. Oggi Isis deve fare grande paura e indurre tutte le coscienze civili a chiedere agli Stati del mondo un energico e risolutivo intervento, qualunque sia. C’è chi teme (e la paura ha qualche giustificazione) ad un salto di qualità deteriore del terrorismo e persino un attentato con ordigni nucleari. A dirlo così pare una follia, ma a ricordare le Due Torri e pensare come eravamo prima, qualche brivido ci viene. Inghilterra e Stati Uniti, in queste ore, condannano l”uccisione che definiscono “brutale? dell’inglese Alan Henning, tassista di 47 anni, padre di due figli, andato in Siria in missione umanitaria: per fare del bene, quindi, ai fratelli di quelli che lo hanno decapitato con un rito antico, orribile, violento, disgustoso, del quale non è stato neppure la prima vittima e, temiamo, non sarà l’ultima. Il presidente Obama afferma che “Stati Uniti, Gran Bretagna e loro alleati continueranno a lavorare per portare i responsabili davanti alla giustizia”, ed il premier francese Francois Hollande si dice “indignato per il crimine odioso”. Promettono tutti che non resteranno impunite le decapitazioni. Parole che potremmo dire tutti, politici, giornalisti, uomini della strada. Il problema è che, se in Occidente si fanno per ora parole, in quella parte di mondo mediorientale, dalle tradizioni storiche e culturali eccezionali ed affascinanti, almeno per una parte, avvengono i fatti e a…parlare è l’antica lama taglia gole. Un orrore, abbiamo esordito; certo, ma indignarsi non basta. Bisogna fare qualcosa di concreto, diplomato o economico che sia e subito. E non dimentichiamo che quelle terre sono tanto attenzionate perché vi corre il petrolio. Che da energia al mondo. Ma su questi ed altri fatti, come Ucraina ed ora Hong Kong, si sta giocando il futuro del mondo, della nostra umanità, di noi stessi.
Dino Frambati
Orrore di fronte alle decapitazioni, certo.
Ma bisognerebbe anche fare chiarezza su quello che è’ l’ISIS, un organizzazione certo terroristica ma i cui membri sono stati reclutati ed addestrati da CIA e MI6 con lo scopo principale di rovesciare il governo siriano di Assad. Prima li armano e poi li bombardano. Un film già visto, purtroppo troppe volte..