Editoriale estemporaneo, di riflessione umana sulle persone e la società attuale che, diciamolo francamente, porta molto spesso la gente a dare il peggio di se stessa. Egoisti, hanno tutti ragione e se non l’hanno c’è una giustificazione adeguata al loro torto da trasformarlo in ragione, insofferenti degli altri, migliori di tutti, poco, anzi pochissimo inclini a capire che nella persona che si ha davanti c’è un mondo. Ci sono problemi forse anche peggiori dei nostri, c’è una vita che scorre come la nostra con analoghe se non persino maggiori difficoltà. Ecco l’identikit dell’uomo/donna di oggi, in tempo di crisi e di difficili rapporti sociali ed umani: coppie che neppure si sposano ma si lasciano, gente che si abbandona, genitori che si separano, fratelli, padri, madri e figli che spesso si odiano fino a denunciarsi alla magistratura, colleghi che si odiano, rapporti ipocriti di sorrisi e pugnalate alle spalle. Sono certo che molte persone tra quelle tracciate da questo identikit, prese singolarmente, sono meglio di quello che mostrano, ma così le macina la vita, cui loro danno una mano mostrando il peggio di se stessi nei rapporti con gli altri. Per questo voglio dedicare l’editoriale di questo sabato ad una persona che, invece, pur nella sua vita intensa di donna che lavora, che ha famiglia, mi ha colpito per la sua bellezza di animo, capacità di capire, di sapere mantenere cervello ed animo aperto verso gli altri e, soprattutto, di avere persino voglia di aiutare chi le pare abbia qualche sofferenza o difficoltà di vita. L’incontro è stato di lavoro ma mi ha fatto scoprire che al mondo c’è ancora gente positiva, determinata e che sa discernere i valori giusti cui dovremmo fare riferimento. Pochi e rari gli incontri con questa amica e sempre in uffici seri e importanti, dove parlare di varia umanità poco si concilia con l’ambiente. Ma sufficienti a darci qualche attimo per scambiare impressioni e sensazioni di vita su problemi esistenziali, famiglia, società, tempi… moderni. Di lei mi ha colpito intelligenza, lucidità di idee, animo di fondamento perbene. Rasserenante averla incontrata ed avere avuto conferma che ci sono persone come lei. Che la nostra società non è fatta solo di gente sballata, arrogante, esibizionista, alla ricerca di se stessa e di identità perdute per presunzione, insipienza, voglia di essere i migliori senza esserlo. Ora lascia la nostra San Pier d’Arena spostandosi in altra zona di Genova per motivi di lavoro e mi dispiace. Ci leggeva sul cartaceo, spero prosegua con l’on line. Le dedico questo editoriale: lo merita più di tante persone con alte cariche o funzioni pubbliche che incontro e frequento da giornalista. La mia amica ha anima, cuore ed intelletto che quelli detti sopra dovrebbero imparare. Lo dedico a lei questo editoriale, con simpatia, ed alle persone, per fortuna ancora tante, che sanno sfuggire alla banalità ed all’omologazione dei nostri tempi.
Dino Frambati