Fogne “saltate” e Sampierdarena ancora allagata, in ginocchio, un mese dopo l’alluvione che l’aveva colpita in centro storico, dov’era tracimata la fogna dell’ex Rio Belvedere, intubata sotto i palazzi. Ieri, ad allagare la delegazione, è stato un altro rivo ex a cielo aperto e, dagli anni ’40, incassato sotto case e strade: quello che scorre sotto piazza Vittorio Veneto e via Canzio. Fogne in pressione e, quindi, negozi e piani terra allagati a causa del lago che si è formato tra la stessa piazza, via Pacinotti, Dondero, piazza Montano, la parte di Lungomare Canepa verso Ponente, mentre la rampa d’accesso alla stazione ferroviaria era un fiume in piena. Negozi sott’acqua pure in piazza Settembrini, mentre nella parte collinare e soprattutto in corso Martinetti, si sono verificati danni al manto stradale, sollevato dal fiume che vi corre sotto, scendendo dalla collina cementificata. Analoga situazione si è verificata pure in via Buranello, appena rifatta, allagata in buona parte e dove si sono sollevate numerose piastrelle del selciato dei dossi della vie che la intersecano e dove l’acqua tracimava dalla fogne. Uno scenario allucinante, tenuto sotto stretta attenzione da Polizia e Polizia Municipale, che ha messo in campo nella zona molti vigili, cercando in qualche modo di far defluire il traffico rimasto totalmente bloccato. Un ostacolo rimasto a lungo insormontabile è stato il sottopasso di via Degola. Esasperati i commercianti: “non ne possiamo più, abbiamo i nervi a fior di pelle ogni volta che piove”, afferma Vanni Casu, titolare di uno storico ed importante bar di via Buranello, che accusa i recenti lavori nella via di avere peggiorato la situazione. “Sono stati spesi molti soldi pubblici – dice – senza risultati”. Gli fa eco Francesco Boesmi, giornalaio anch’egli di via Buranello che afferma come solo la fortuna abbia evitato guai maggiori rispetto alla situazione fognaria della delegazione. Mentre un commerciante del centro storico di Sampierdarena, che chiede l’anonimato, afferma che la categoria, resistendo a crisi e alluvioni nell’ex Manchester genovese, è “eroica, anche in considerazione degli incapaci che governano”. Vincenzo Longo, pizzaiolo di piazza Settembrini lamenta come, a fronte di numerose richieste di abitanti ed esercenti della piazza liberty, gioiello architettonico della zona, di puliture dalle foglie che intasano i tombini, ci sia stata la risposta da parte della civica amministrazione che non è possibile, in quanto spazio troppo stretto per la macchina che ripulisce il selciato da queste. “Ecco i risultati – afferma – e molti sono stati allagati. Io mi sono salvato con paratie alle porte e sollevando gli arredi da terra”. Sergio Grassi e Serenella Marastoni, esercenti storici di via Buranello, antiquario il primo camiciaia la seconda, puntano il dito contro le ferrovie, proprietarie dei voltini dove sono i loro negozi: “locali privi di manutenzione e si allagano ad ogni pioggia”. E ieri pomeriggio quasi tutti i negozi della delegazione hanno scelto di restare chiusi.
Dino Frambati
(da Il Corriere Mercantile del 16 novembre 2014)