Gazzettino Sampierdarenese

Il mensile di San Pier d'Arena online

“Mi scusi presidente”… Primo editoriale del sabato del direttore, datato 2015

Gen 3, 2015

PRESIDENTE“Mi scusi presidente”, è il titolo di una memorabile canzone del mitico Giorgio Gaber che, sommessamente ed umilmente, mi permetto di usare come titolo per questo mio primo editoriale del sabato 2015, sul sito “gazzettiniano”. Mi scusi presidente se La tiro in ballo ma Lei ha l’età di mia madre, vispa e lucida come Lei ma che, comunque, viaggia per i 90. Ed un’auto che ha 300 mila chilometri, per quanto vada bene, qualche piccolo problema lo ha. Per cui capisco la Sua stanchezza, il Suo accenno iniziale nel discorso di Capodanno dove ha fatto capire che era stato costretto a restare per mancanza di soluzioni alternative, ma adesso basta!. E mi è piaciuto il richiamo che ha fatto al genio italico….Mi perdoni, ma sa quanto volte l’ho scritto sul nostro mensile e su questo sito? Ci credo come ci crede Lei che ha fatto politica da sempre, vissuto fasi diverse e e diversificate della nostra vita istituzionale, almeno il doppio di quanto io ho fatto giornalismo. Ma…mi scusi Presidente: ora Lei fa bene a dire basta, sarebbe stufo chiunque. Il problema è che chi la sostituirà? La Sua opera è piaciuta a molti mentre è stata biasimata e criticata da altri ma, almeno ed a prescindere da ogni valutazione storica e politica, Lei è stato un Presidente. Ha svolto il suo ruolo con dignità. Qualcuno dirà che lo ha fatto bene, altri male – ripeto – ma è stato comunque all’altezza tecnica del ruolo. Per questo mi appare triste e squallido, ora, che si annaspi alla ricerca di qualcuno che possa diventare nostro presidente. Si fanno nomi ogni giorno che appaiono mediocri; ipotesi su persone che si tirano subito indietro. Si avanzano e paventano candidature che, si potrebbe dire con un gioco di parole, spaventano. La realtà è che non pare esserci nessuno all’altezza. Capaci e magari geniali nel loro settore, appaiono minuscoli ed inadeguati a fare i “registi” di un’Italia tanto difficile e piena di problemi. Non è che Lei è unico ed irripetibile: morto un Papa, si dice, se ne fa un altro. Ma questo avviene nella Chiesa, dove ci sono dei “cattivi” ma pure tanti Santi. Ci saranno persone anche meglio di Lei, ma non ne vediamo tra gli attuali notabili politici, tecnici, intellettuali…nel mondo dell’economia, del sapere, dell’industria. Sembra ci sia il vuoto in questo senso. E questo non è perché in Italia non ci siano menti geniali e sopraffine; è perché il sistema li distrugge quando appaiono bravi e si teme possano eccellere; li fa fuori innanzitutto il fuoco amico. “Nessun corra”, si potrebbe dire in Italia parafrasando il “Nessun dorma”, perché altrimenti dovranno correre anche gli altri. Pure i tanti cretini che, a passo d’asino possono mantenere un posticino di potere, ma se solo si trotta restano indietro. Questo è il sistema italiano che premia ruffiani, incapaci e maneggioni. Dal basso, dai vigili lazzaroni romani che le trovano tutte per scappare al loro dovere nella notte di San Silvestro ai ladri e corrotti di Roma Capitale e appalti che hanno visto estrema destra e sinistra a braccetto nella comune battaglia ideologica dei quattrini facili.
Ah! Italico sistema che impedisce ai bravi di fare, di vincere, di arrivare “in alto”; che cerca di disquisire sulla virgole per ore per evitare che si parli delle schifezze normative da abbattere per rilanciare l’economia. I bravi ci sono, eccome, ma non riescono ad emergere in questo sistema disgustoso dove la bravura è l’ultima dote necessaria per avere successo. E dicono che certe signorine sono…immorali? Ma allora chi si vende anima e cervello e è di genere maschile? E magari ce lo ritroviamo a pontificare ogni giorno in tivù?
Mi scusi Presidente, ma sono reduce da una breve vacanza natalizia all’estero, dove quest’anno ne ho fatto diverse. E da vacanze italiane di Capodanno. Sa! Faccio il giornalista e mi viene spontaneo di parlare con la gente, chiedere…Sono curioso come impone il mestiere anche quando me ne sto al sole in relax. Ebbene, anche altrove ci sono magagne, schifezze, corruzione e maneggi per arrivare al potere ad alla ricchezza. E’ costituzionale nell’essere umano. ma come qua da noi…no, proprio no, signor presidente.
Ed ora appuntamento ai lettori per la prossima settimana…per un pezzo divertente e particolare…..Sarà una sorpresa per tutti. Ve lo assicuro e spero una bella pagina per il nostro Gazzettino. Sono in partenza per questa vacanza di…lavoro….Non vedo l’ora di proporvi l’argomento…
Dino Frambati
Scorsi editoriali:
https://www.stedo.ge.it/?p=16110 (Romagna mia)
https://www.stedo.ge.it/?p=16403 (Due papi)
https://www.stedo.ge.it/?p=16381 (2014 se ne va)
https://www.stedo.ge.it/?p=16243 (euro)
https://www.stedo.ge.it/?p=16062 (Dedicato a un’amica)
https://www.stedo.ge.it/?p=16432 (Natale 2014)

1 commento su ““Mi scusi presidente”… Primo editoriale del sabato del direttore, datato 2015”
  1. MAHHH…..!!!! Parafrasando il titolo del libro di quel’insegnante napoletano di cui ora mi sfugge il nome……:Noi speriamo che ce la caviamo…..!!!!!!!! (Noi tutti gli italiani naturalmente….!!!!)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.