Gazzettino Sampierdarenese

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Sopraelevata: apre la nuova rampa. Rimane quella di via Cantore

Dic 10, 2016

C’è chi l’ha definito “regalo di Natale” del Comune ai sampierdarenesi, ma noi siamo abituati a chiamare le cose con il loro vero nome, cioè una vittoria del popolo sampierdarenese mobilitato da vari comitati trasversali, con le “Officine Sampierdarenesi” capofila. Dovrebbe essere questione di pochissimi giorni, e poi la nuova rampa che dalla zona del terminal traghetti si allaccia alla sopraelevata verrà aperta al traffico. Mancava solamente la firma del ministero dei lavori pubblici ed è finalmente arrivata, per cui, salvo imprevisti dell’ultima ora, ci dovremmo essere. E la vecchia rampa? Sino a quando dureranno i lavori di ristrutturazione dell’elicoidale e sue adiacenze, cioè almeno due anni, non verrà toccata e si cercheranno soluzioni alternative all’abbattimento. E’ questa la forte speranza di tutti i sampierdarenesi ed anche degli abitanti del ponente, i quali hanno così fermamente espresso la propria contrarietà il 15 luglio scorso con una manifestazione molto partecipata, che ha fatto capire, almeno per il momento, come qui non si scherzi su questa questione. I pareri di molti,  compresi esperti urbanistici davvero competenti, avevano definito come demenziale la paventata eliminazione della rampa per far posto ad un pilone del nuovo raccordo che dall’autostrada porterà i mezzi pesanti sino al porto e Lungomare Canepa. Nessuna certezza che proprio “quella” fosse l’area per posizionare il sostegno all’erigenda infrastruttura, tanto più unita alla minaccia di demolizione dell’adiacente civico di Via Cantore come unica alternativa all’abbattimento. Ci sono spazi e tecnologie tali per cui si possono e si devono trovare alternative che non traumatizzino San Pier D’Arena, già abbastanza penalizzata in passato da politiche a dir poco scellerate.

Questi due anni di attesa servano davvero a reperire soluzioni di buon senso, evitando contrapposizioni ed atti di forza verso i quali i sampierdarenesi saprebbero reagire fermamente.  Questa si può dunque definire come una battaglia vinta, ma la guerra potrebbe essere ancora lunga se non si ascolterà il popolo e si procederà ottusamente.

Vigiliamo dunque e constareremo nel frattempo quanto sia agevole e ragionevole avere un ingresso alla sopraelevata in più rispetto ad oggi.

Pietro Pero

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