Gazzettino Sampierdarenese

Il mensile di San Pier d'Arena online

Un Rigoletto da ricordare

Dic 8, 2017

Ripetuti applausi a scena aperta, un bis fortemente richiesto e generosamente concesso, dieci minuti di ininterrotti applausi finali: questi i dati del trionfo di “Rigoletto” di Giuseppe Verdi, andato in scena al Teatro Carlo Felice. Uno spettacolo decisamente convincente in ogni sua componente nel segno di due autentiche leggende viventi (169 anni in due…) Leo Nucci e Rolando Panerai: quest’ultimo (come fu nel 2013) ha proposto una regia intelligente, rispettosa dei tempi e del libretto, da definirsi d’avanguardia, nella sua splendida tradizionalità (viste certe trasposizioni del giorno d’oggi…), nel contesto degli splendidi costumi firmati da Regina Schrecker e dalle piacevoli coreografie di Giovanni Di Cicco, il tutto esaltato dalle efficaci luci curate da Luciano Novelli. Musicalmente ineccepibile ha visto nella prova di Leo Nucci, nei panni del protagonista, qualcosa di epico, qualcosa da poter ricordare affermando : “io c’ero”. E’ meravigliosa la stagione vocale di quest’artista, specialmente nei personaggi maturi, sofferti (insomma quelli che Verdi affidava alla voce del baritono). Il suo Rigoletto è stato perfetto a livello vocale quanto interpretativo, colpendo nell’intimo ogni spettatore. Una gradita sorpresa Maria Mudriak, una delicatisima Gilda pienamente convincente, così come Antonio Gandia nell’antipaticissimo ruolo del Duca di Mantova, interpretato con grande personalità. Perfettamente nel ruolo tutti gli altri interpreti: Dario Russo (Sparafucile), Anastasia Boldyreva (Maddalena), Anna Venturi (Giovanna), Stefano Rinaldi Miliani (Monterone), Claudio Ottino (Marullo), Aldo Orsolini (Borsa), Giuseppe De Luca (Conte di Ceprano), Alla Gorobchenko (Contessa), Alessio Bianchini (usciere) e Annarita Cecchini (paggio). Di grande spessore la direzione d’orchestra di Francesco Ivan Ciampa, abile nella caratterizzazione di ogni personaggio e assoluto padrone di ogni momento della vicenda. Decisamente d’effetto il cambio scena effettuato a sipario aperto, forse capito tardivamente dal pubblico (meritava maggiori applausi).

gb  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.