Inaugurazione della Stagione d’opera al Teatro Verdi di Pisa dove, nel segno del più raffinatissimo barocco, è andato in scena “L’Empio punito”, dramma per musica in tre atti di Alessandro Melani. Adattamento per le scene musicali italiane del testo principe del siglo de oro spagnolo, “El burlador de Sevilla” di Tirso de Molina, “L’Empio punito” è il primo dramma per musica incentrato sulla figura di Don Giovanni. Commissionato dalla famiglia Colonna ad un giovane Alessandro Melani, l’opera si avvale di un libretto frutto della collaborazione fra Filippo Acciaiuoli, caustico uomo di teatro e Giovanni Filippo Apolloni, poeta attivo nei maggiori circuiti lirici del tempo, in un contesto musicale di assoluta densità contrappuntistica, scevra da staticità dei recitativi, preferita ad ariosi arie e duetti di diverso carattere. Fu eseguita, per la prima volta, il 17 febbraio 1669 a Palazzo Colonna di Roma. Trecentociquant’anni dopo (…) , abbiamo assistito ad una rappresentazione di questo autentico gioiello barocco, riportandone una positivissima impressione. In una regia divertente al limite del dissacrante, Jacopo Spirei ha ben definito la dissoluta vita del personaggio fino all’inevitabile discesa agli inferi. Musicalmente ineccepibile la prova dell’Orchestra Auser Musici, superbamente diretta dal Maestro Carlo Ipata, con interpreti pienamente all’altezza di questo bellissimo spettacolo: Raffaele Pe (Acrimante), Raffaella Milanesi (Atamira), Roberta Invernizzi (Ipomene), Giorgio Celenza (Bibi) e Alberto Allegrezza (Delfa). Uno spumeggiante inizio della stagione d’opera del Teatro Verdi di Pisa, partito veramente col piede giusto, salutato, al termine, da entusiastici, calorosi e meritatissimi applausi.
gb