L’emergenza coronavirus e la chiusura delle scuole hanno imposto ad un esercito di nonni di rientrare in servizio attivo per accudire i nipoti che non possono restare soli in casa. I nonni, pilastro del welfare famigliare, oggi più che mai prezioso ausilio delle famiglie. Il quotidiano “Il Mattino” provò a stimare alcuni anni fa il valore economico delle prestazioni complessive dei nonni in tutte le attività svolte dentro e fuori casa che vanno dall’accudire quotidianamente i bambini, all’animazione per farli giocare, alla cucina e riassetto casalingo, accompagnamento a visite mediche, impegni sportivi ed eventi vari, sostegno nello studio e tanto altro. La cifra totale, calcolata sulla base delle singole prestazioni, raggiungeva i 2.000 Euro mensili, a cui sommare regalie e sostegno economico ai figli in difficoltà, sottratti spesso a suon di sacrifici a già misere pensioni. A ciò, è lo dico per esperienza personale di nonno, va aggiunto che i bambini di oggi sono molto più attivi di quello che eravamo noi alla loro età e richiedono un impegno più pressante. A noi dicevano “stai bravo e gioca da solo”, e ci arrangiavamo con i giocattoli che avevamo o ne inventavamo di nuovi, oggi tra videogiochi, youtube, e mille altri gadget elettronici riesce difficile stare al passo dei nipoti e tutto ciò comporta un affaticamento maggiore, ma non importa. Il 77% dei nonni ha dichiarato che è felice di sentirsi ancora utile nel prendersi cura della famiglia, ma soprattutto l’amore, la cura e la dedizione che i nonni nutrono per i propri nipoti non sono quantificabili né retribuibili in alcun modo economicamente.
Fulvio Majocco