Gazzettino Sampierdarenese

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“La Favorita”, una delizia per Piacenza, e non solo…

Feb 15, 2022

Beh, si vede proprio che questo deve essere il “tempo di Donizetti” se, nella spasmodica ricerca del tempo (e delle opere…) perduto in questi due anni, non è un caso se a distanza di pochi giorni abbiamo assistito ad una “Anna Bolena” a Genova, seguita da una splendida “La Favorita” al Teatro Municipale di Piacenza. Sessantesimo titolo nel nutrito catalogo del compositore bergamasco, su libretto di Alphonse Royer e Gustave Vaez, revisionato da Eugéne Scribe, tratto dal dramma di Baculard d’Arnaud, “Le comte de Comminges”, vide la sua prima rappresentazione al Théatre de l’Opéra di Parigi il 2 dicembre 1840. Con una partitura proveniente da ben cinque fonti: “L’ange de Nisida”, “Le Duc d’Albe”, “Pia dé Tolomei” e “L’Assedio di Calais”, ” La Favorita”, insieme a “Lucia di Lammermoor” si può, a pieno titolo, definire la più completa espressione tragica di Gaetano Donizetti. Nella splendida struttura neoclassica ottocentesca del Teatro Municipale di Piacenza, abbiamo assistito ad uno spettacolo di elevatissimo spessore in ogni sua componente dove la parte musicale ha rasentato la perfezione, con una direzione d’orchestra curata dal Maestro Matteo Beltrami coinvolgente, intima ed intelligente, che ha permesso ai bravissimi interpreti di offrire il meglio di sè: Simone Piazzola (autorevolissimo Alfonso XI), Anna Maria Chiuri (superba Leonora), Celso Albelo (splendido Fernando) e Simon Lim (un Baldassarre con voce e personalità da vendere). Credibilissimi Andrea Galli (Gasparo) e Renata Campanella (Ines). La regia di Andrea Cigni, nel contesto di scene firmate da Dario Gessati, difficile però intrigante, trasportava tutta la vicenda nello spazio di un Teatro Anatomico, luogo di autopsie di sentimenti dei protagonisti, ove il Coro è spettatore e giudice della vicenda. Un gran bello spettacolo, salutato al termine da prolungati e calorosi applausi dal numeroso pubblico accorso anche da altri lidi.

gb

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