Gazzettino Sampierdarenese

Il mensile di San Pier d'Arena online

Il Gazzettino Sampierdarenese nel suo secondo mezzo secolo di vita

Gen 2, 2023

Il primo numero del Gazzettino Sampierdarenese (che potete leggere semplicemente cliccando sulle parole precedenti) ci rimanda al mondo, ormai storico, di oltre mezzo secolo fa. Correva l’anno 1972 quando, nel mese di aprile, un manipolo di ardimentosi, guidati da Giannetto D’Oria, Rino Baselica ed Ettore Bertieri davano inizio a questa avventura editoriale che dura tuttora, memore delle tradizioni, ma incredibilmente sempre più vitale e aggiornata all’attualità, nonostante l’ineluttabile passare del Tempo. Fa un certo effetto leggere l’articolo di Rino Baselica che apre (e chiude) quello storico numero ‘speciale’ (in tutti i sensi), edito per celebrare anzitutto “un fatto importante quale il venticinquennale della fondazione della ‘Sampierdarenese 46′”. E ancor più l’editoriale, sempre in prima pagina, dal titolo emblematico (“Impegno a servire“) firmato con una semplice stellina, dove si legge: “(…) voler essere il giornale di San Pier d’Arena è oltremodo impegnativo perché San Pier d’Arena – una delegazione di centomila abitanti, una zona importantissima di Genova, con il Porto, con le industrie e con i commerci – è più che una delegazione“. Che cosa resta di quella San Pier d’Arena? Gli abitanti oggi sono più che dimezzati, nonostante il massiccio apporto di cittadini di origine straniera. Di industrie e commerci resta perlopiù uno sbiadito ricordo rispetto a quell’epoca. Resiste, forse, il Porto, ragione d’essere ‘storica’ di Genova, in continua trasformazione (e non sempre in meglio: basti pensare alla vicenda dei depositi petrolchimici che chi guida oggi la città vorrebbe trasferire da Multedo a due passi dalla Lanterna). Resta, di quel tempo,forse, una sola cosa ancora intatta: proprio quello spirito di servizio che dà titolo a quell’articolo di oltre mezzo secolo fa, che anima sempre la ‘parte sana’ (come si diceva allora) della ‘società civile’ (una volta si diceva ‘popolo’). E questo periodico, con il suo Direttore, Gianni Dall’Aglio, il suo Redattore Capo, Stefano D’Oria (che continua la missione del padre Giannetto) e i suoi tanti collaboratori volontari. In tutti questi anni ha continuato la sua strada dando sempre voce, mese dopo mese, alla cittadinanza attiva. Un vero record editoriale. Ma, aldilà dei commenti, la cosa migliore da farsi, in questo inizio di 2023, è rileggersi (o leggersi per la prima volta) quelle pagine, per niente ingiallite, di mezzo secolo fa.
Marco Bonetti

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