Gazzettino Sampierdarenese

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“I due Foscari”, una perla verdiana di rarissima esecuzione

Mar 8, 2023

Assente dalla nostra città da più di un secolo (le nostre pur volonterose ricerche non vanno oltre il 1855…), I due Foscari andrà in scena al Teatro Carlo Felice venerdì 31 marzo 2023 alle ore 20.00, con recite programmate fino all’8 aprile. Tragedia lirica composta da Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, ispirato all’omonima opera teatrale in versi di Lord Byron, sarà diretta da Renato Palumbo che salirà sul podio dell’Orchestra e del Coro (quest’ultimo diretto da Claudio Marino Moretti) dell’Opera Carlo Felice Genova. L’allestimento di proprietà della Fondazione Teatro Carlo Felice porta la firma del regista Alvis Hermanis, che ha curato anche le scene, mentre i costumi sono di Kristine Jurjàn, le coreografie di Alla Sigalova (realizzate dalla Fondazione ETS), le luci di Gleb Filshtinsky e i video di Ineta Sipunova. Nel cast segnaliamo la presenza di Francesco Vassallo/Leon Kim (Francesco Foscari), Fabio Sartori/Giuseppe Gipali (Jacopo Foscari), Angela Meade/Marigona Qerkezi (Lucrezia Contarini), Riccardo Fassi/Antonio Di Matteo (Jacopo Loredano), Saverio Fiore (Barbarigo) e Marta Calcaterra (Pisana). Sesto titolo del catalogo verdiano, realizzato durante i cosiddetti “anni di galera”, I due Foscari debuttò al Teatro Argentina di Roma il 3 novembre 1844. La première, come riferì Verdi stesso, si rivelò “un mezzo fiasco”, dovuto in parte ad un cast vocale impreparato e in parte ai limiti del soggetto scelto. Eppure in prima battuta Verdi si era entusiasmato per quel “bel dramma, bellissimo, arcibellissimo”, così come lo aveva descritto a Piave. Il dramma è costruito interamente sul contrasto tra amor paterno e amor di patria del Doge Francesco Foscari e sulle pene di suo figlio Jacopo, accusato ingiustamente di omicidio e di aver tramato contro la Repubblica di Venezia. L’opera si distingue per alcune soluzioni compositive nuove e sperimentali. L’orchestrazione, ad esempio, si fa più sottile e accurata, con un posto di primo piano riservato all’arpa e ai legni che restituiscono una tinta strumentale elegiaca e notturna perfettamente aderente all’immagine di Venezia descritta da Byron, i finali d’atto si concludono senza la tradizionale stretta e compaiono in maniera sistematica i motivi di reminiscenza; ad ogni personaggio è associato infatti un motivo musicale che ricompare, come un biglietto da visita, ogni volta che i protagonisti tornano in scena. Repliche: sabato 1 aprile, ore 15.00 – domenica 2, ore 15.00 – giovedì 6, ore 20.00 – venerdì 7, ore 20.00 – sabato 8, ore 15.00.

gb

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