Gazzettino Sampierdarenese

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La riunione congiunta dei Consigli di Municipio fa arrivare a Tursi la protesta della gente di San Pier d’Arena e Certosa Rivarolo

Giu 12, 2023
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L’inizio è stato all’insegna del “fair play”, secondo le normali procedure che regolano lo svolgimento di questi organismi. Presiedevano Michele Colnaghi e Federico Romeo, rispettivamente presidenti dei Municipi II Centro Ovest e V Val Polcevera, invitati a partecipare Pietro Piciocchi, vice sindaco di Genova, Mariano Cocchetti responsabile del progetto RFI e diversi consiglieri dei due organismi con rispettivo personale dello staff amministrativo. Nel frattempo circa 250 persone si erano via via assiepate nella grande sala. Dopo i saluti di rito è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Silvio Berlusconi, causando l’immediata uscita dalla sala diversi consiglieri che non ritenevano di condividere l’iniziativa. Hanno preso quindi la parola il vice sindaco ed il responsabile RFI, spiegando come a loro avviso tutto venga eseguito secondo un gigantesco piano definito di “Rigenerazione urbana” che implica importanti lavori specialmente nell’ultimo miglio del “terzo Valico”, ovvero la zona del Campasso. Alcuni consiglieri hanno espresso posizioni ed osservazioni fortemente critiche verso i progetti sia per quanto riguarda l’inoltro delle merci dal porto verso l’interno mediante le imponenti modifiche alle linee ferroviarie esistenti o il ripristino e ristrutturazione di altre attualmente non utilizzate, sia per ciò che concerne il prospettato trasferimento a Ponte Somalia dei depositi chimici con relativo potenziamento. La riunione è stata quindi sospesa per consentire ai presenti di potersi esprimere, ed hanno preso la parola alcuni esponenti dei gruppi e comitati, rendendo progressivamente palese la grande estensione del dissenso tra la popolazione coinvolta. Molti sono stati gli interventi ed è stata anche data lettura di un documento firmato da moltissime associazioni, culturali, sociali, laiche e religiose con il quale si esprime totale dissenso e si chiede a Tursi di ascoltare la cittadinanza molti più di quanto sia stato fatto sino ad ora. Tra coloro che hanno preso la parola tre sono stati gli interventi più applauditi, quello di Gian Franco Angusti, leader delle Officine Sampierdarenesi, il quale ha fortemente richiesto di uscire dall’equivoco di fondo, ovvero il parlare di questi progetti (in particolare depositi chimici) senza che si sappia chiaramente quale sia la concreta posizione dell’Autorità Portuale, il solo ente davvero competente e responsabile de porto di Genova. “Questa non è tanto e solo un’assemblea del dissenso – ha proseguito Angusti – quanto la battaglia per la vita delle future generazioni, alle quali non dobbiamo né possiamo lasciate tali eredità”, Una signora, maestra di scuola elementare e mamma, ha vivacemente chiesto al vice sindaco se lui lascerebbe davvero ai suoi figli simili problematiche future, ed il rappresentante di una dei maggiori comitati di Certosa ha dettagliatamente argomentato circa le varie e pesanti conseguenze dapprima dei lavori e poi dei traffici che si prospettano. Dopo diversi altri interventi, è stato ripresa la riunione dei consigli unificati con Piciocchi che ha sollevato ampie critiche sulla gestione dell’incontro ritenendolo non in linea con i regolamenti e lamentandosi di applausi verso gli oratori o di fischi e proteste verso di lui e RFI. Egli ha ricordato a tutti come “metterci la faccia” da parte sua debba essere un valore a prescindere, ma qualcuno gli ha fatto osservare che oltre la faccia ci vorrebbero anche argomenti accettabili e non semplicemente il riferire decisioni già sostanzialmente prese difendendosi dietro al fatto che di queste cose di parla dal 2005. L’assemblea ed il presidente Romeo in particolare, ovviamente ha risposto ricordandogli che non ci si può sempre trincerare dietro eventuali responsabilità del passato, proprio perché ci si attenderebbe di dialogare di più con la gente ed eventualmente modificare gli sbagli pregressi. Alle 17 in punto, “per impegni inderogabili” sia Piciocchi che Cocchetti se ne sono andati ed il dibattito è proseguito ancora per diversi interventi, mentre i consiglieri che fanno riferimento alle destre hanno anch’e essi lasciato la sala senza alcuna proposta o argomentazione a favore dei progetti, ma solo lamentando troppa agitazione dei presenti. Forse si attendevano una serie di entusiastici applausi da gente giustamente inviperita? L’incontro è stato sicuramente molto importante per fornire ai responsabili di questi progetti il “polso” del sentire popolare su queste delicatissime materie, la cui gestione appare sino ad oggi, condotta nella quasi totale assenza di confronto con i cittadini, anzi, ricca di interventi tali da impedire persino lo svolgimento di momenti legittimi di confronto istituzionale, segno questo di grande difficoltà da parte di chi è a corto di argomenti convincenti e si rifugia nei mezzucci, L’unica concessione è stata di fatto quella di istituire un “tavolo di confronto” permanente tra tutti i soggetti coinvolti e si spesa che questa volta siano convocati pure i comitati dei cittadini e l’autorità portuale, altrimenti si rischia di non fare passi avanti ragion per cui resterà come chance l’indire una grande manifestazione di protesta che percocrra le vie della città ricordando a tutti che il problema non è solo del ponente, del centro ovest e della Val Polcevera, ma di tutta Genova.

Pietro Pero

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