È scomparso oggi, nel primo pomeriggio, Gianfranco Angusti, presidente dell’Associazione Officine Sampierdarenesi, storico leader della Filt, Cgil, genovese e nazionale e tra i padri del contratto Porti Italiani. Lunedì 11 settembre al Centro Civico Buranello verrà allestita, alle 8, la Camera ardente alla quale sono invitati a partecipare tutti i cittadini che hanno conosciuto Gianfranco e sanno quanto, in tutta la sua vita, ha fatto per la nostra “Piccola Città”. Alle 11 la Salma sarà trasferita in largo Gozzano per il saluto di tutti e con l’intervento delle autorità comunali e municipali. La salma sarà successivamente trasferita al cimitero di Staglieno. Invitiamo tutti sampierdarenesi a partecipare alle esequie di quest’uomo che ha sempre lottato per difendere i valori di questa enorme parte della grande città di Genova che troppo spesso ha dovuto concedere e ha quasi sempre ottenuto poco in cambio.
Gino Dellachà
Mi pareva di conoscerlo da sempre. Gianfranco Angusti da tempo faceva parte del mio quotidiano, soprattutto da quando ho incominciato a prendere a cuore le sorti del mio quartiere. Studi in centro, amicizie diffuse un po’ ovunque, impiego “a Genova” mi avevano allontanato da San Pier d’Arena. Poi mi è capitato di entrare in contatto, quasi per caso, con Gianfranco Angusti. Era il 2010 o giù di lì. Ho iniziato a seguire le vicende del Municipio Centro Ovest e nel 2012 Gianfranco mi ha convocato insieme ad altri sampierdarenesi per proporre il progetto “Officine Sampierdarenesi”. Sembrava un sogno utopico, una proposta bizzarra. Cosa avremmo potuto fare noi, un gruppo eterogeneo di cittadini per migliorare il quartiere? Gianfranco ce lo ha insegnato. A volte non riuscivo a seguire i suoi ragionamenti, le sue strategie. Lui vedeva oltre, era sempre un passo avanti. La sua storia parlava per lui. E davanti aveva un futuro tutto da scrivere nel suo nome. Aveva davvero la forza di un leone e un’intelligenza vivace che lo ha accompagnato fino all’ultimo, carico di una lucidità di pensiero che mancherà a tutti noi. Porterò sempre nel cuore il ricordo di quando lo incontravo per strada, valigetta alla mano, e si fermava a darmi vere e proprie lezioni di storia e di politica. Abbraccio forte le sue donne coraggiose Ketty, Stefania, Luna e tutta la famiglia.
Marilena Vanni
(nella foto, in alto, Gianfranco Angusti intervistato da Enzo Melillo di RAI 3)