Gazzettino Sampierdarenese

Il mensile di San Pier d'Arena online

È sabato… l’editoriale del direttore: Italia futura…

Set 13, 2014

Sabato prossimo, 20 settembre, presenterò sul palco del teatro Modena, la decima edizione del Festival nazionale delle chitarre basso, il Cbe. Ieri, nell’ambito del lavoro di preparazione, ho incontrato la valletta che mi affiancherà nell’opera, Elisa, 17 anni. Mentre le spiegavo come funziona la rappresentazione, i suoi compiti e cosa dovrà fare, guardavo i suoi occhi di ragazza ancora bambina ma già adulta e riflettevo: quale sarà il suo futuro e quello di tanti suoi coetanei? Elisa, giovanissima miss della scuderia Genova Giovane, ha l’età di mia nipotina Aurora, stessa classe di media superiore seppur in due diversi orientamenti, forse stesse emozioni, aspettative, ansie. E pensavo: quale Italia diamo in eredità a questi ragazzi? Stamattina, per motivi di lavoro, parlavo invece con una signora in vista degli 80 anni, che, discutendo di prezzi, faceva la trasformazione da euro nelle vecchie lire. Due mondi e due vite diverse quelle della ragazzina e della signora anziana. Ma con un parallelismo di dover fare i conti con le decisioni legislatorie di chi, nei decenni, ci ha governato e male, molto male. Ecco l’Italia incerta che ha ucciso il ceto medio, non da sicurezza a chi viaggia nella media età; non attua politiche per giovani che offrano speranze; lascia i vecchi abbandonati a se stessi. Più tardi ho incontrato un pensionato appena over 60, ex politamente impegnato. Mi raccontava delle sue delusioni in una politica quasi dilettantistica in cui, però, credeva. Mi ha citato alcuni capataz liguri con cui era schierato; sempre gli stessi da data immemorabile, inamovibili e che, se qualcuno bravo e con idee nuove si affaccia alla… ribalta, lo cassano subito perchè – pensano – potrebbe diventare un antagonista che gli soffia il posto, magari in quanto più bravo di loro e con idee innovative. Rischierebbero di… perdere il posto da dove governano senza risultati ma bloccando tutto, pur di mantenere potere, stipendio e poltrona. Ecco, questa è l’Italia, reale, vera, genuina: la diciassettenne studentessa e miss, la signora anziana, il pensionato. Reali e in carne ed ossa, quelli incontrati da me tra ieri e oggi, mentre i politici vivono al coperto, nelle stanze del Potere o pseudo tale. Si vergognino di non scendere abbastanza in mezzo alla gente comune, se non in occasioni ufficiali, e quando si mostrano come arcangeli scesi per un momento dal cielo. Parlino con il popolo e cerchino di capire questa Italia sofferente; quando lo avranno fatto, se hanno ancora un po’ di pudore, abbandonerano la cena. Se risucissimo in ciò, ecco avremmo regalato una speranza alla miss di 17 anni.
Dino Frambati

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