Gazzettino Sampierdarenese

Il mensile di San Pier d'Arena online

Il primo numero del Gazzettino datato 2015 è in edicola, “Peppone e Don Camillo” il fondo del direttore

Feb 3, 2015

IMG_1726IMG_1724All’interno trovate un reportage sul Museo dei due mitici personaggi, tra i più grandi e conosciuti del cinema italiano, che peraltro i visitatori del nostro sito hanno già avuto modo di leggere sul web con tanto di foto. Visitare quel Museo e Brescello, dove sono stati girati i film, è un’emozione; non soltanto per le pellicole in se stesse, autentici capolavori del grande schermo, ma piuttosto perché ci si ritrova un’Italia che rimpiangiamo. Fatta di lotte e contrapposizioni anche dure, ma dove c’erano ideali, voglia di fare, convinzione delle proprie idee, uomini pronti e dedicarvi la loro vita. Che ci credevano. Gente vera, onesta, sincera, schietta, ben rappresentata da quei film in bianco e nero, che ha costruito questa Italia che, se resiste ancora a globalizzazione, crisi, euro e, soprattutto, nefasta gestione politico-tecnico-burocratica dell’era post Peppone e Don Camillo, lo deve a comunisti e preti, “rossi” e democristiani, che sono riusciti, nelle pur opposte visioni della vita, a creare boom economico, grandi opere, industrie, aziende, città e civiltà senza le quali oggi, noi italiani, saremmo un popolo derelitto e di barboni. Ci inchiniamo a quella gente e a quei due “poli”, perché lo spettacolo cui assistiamo oggi è miserevole ed indecente. Dove sono le idee? E gli ideali?? (doppio punto interrogativo). E le persone??? (triplo). In questo contesto come possiamo pensare alla ripresa economica e sociale? Basta, siamo stufi di ripeterlo da queste pagine: l’Italia è al collasso. La maggioranza della gente sta scivolando nella povertà e si lotta solo per sopravvivere. Quello che la politica fa oggi è come togliere una macchia di fango in un’alluvione. Politici, tecnici, burocratici, pensionati di lusso e privilegiati del genere (pochi) stanno aggrappati al sistema che difende solo se stesso, noncurante dei molti alla disperazione e, purtroppo, anche alla rassegnazione. Ci vuole coraggio, come avevano Peppone e Don Camillò ed occorre l’impopolarità di dare totale e massima libertà a chi, in autonomia, vuole creare lavoro e posti di lavoro. Oggi, i pochi rimasti tenaci e quasi eroi, sembrano considerati nemici di un sistema che sembra una dittatura; dove si è liberi di parlare ma non di essere ascoltati.
Dino Frambati
(d.frambati@seseditoria.com)
Scorsi editoriali:
https://www.stedo.ge.it/?p=16511 (Peppone e Don Camillo)
https://www.stedo.ge.it/?p=16110 (Romagna mia)
https://www.stedo.ge.it/?p=16502 (mi scusi presidente)
https://www.stedo.ge.it/?p=16403 (Due papi)
https://www.stedo.ge.it/?p=16062 (Dedicato a un’amica)
https://www.stedo.ge.it/?p=16587 (L’Islam)

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