Gazzettino Sampierdarenese

Il mensile di San Pier d'Arena online

Inusuale l’appuntamento del sabato con un “doppio” l’editoriale del direttore per testimoniare il disagio

Apr 11, 2015

BALLAYDIERCon una decisione che ha dell’incredibile e destinata a far chiudere almeno nove officine di via Balleydier, il Comune ha posto il divieto per i Tir di parcheggio nella strada e quindi davanti alle officine. Che significa non poter eseguire lavori sui grossi mezzi grazie ai quali le attività vivono e danno lavoro. Molte non hanno infatti spazi interiori adeguati. E questo perché la zona deve diventare il centro dello shipping. Potenti aziende e con molto denaro. Il grande, insomma, mangia il piccolo. Ci domandiamo e domandiamo, sperando di avere risposte da chi di dovere (anche se siamo un po’ scettici al riguardo) su chi ha deciso ciò e se ha pensato alle conseguenze, socialmente intollerabili in un momento di terribile crisi. Quando nessun imprenditore ha, oggi, denaro per ulteriori investimenti. Ovviamente c’è la protesta delle piccole aziende interessate ma otterrà risultati? Temiamo di no: nella nostra Italia socialmente avanzata e almeno a parole attenta ai più deboli, da molti anni a questa parte la politica, a livello locale come nazionale, privilegia ricchi e potenti. Legifera tenendo assi conto di questi ultimi e poco della gente comune, della piccola imprenditoria, vitale invece per il Paese. Distrutto il ceto medio, stiamo assistendo allo sfacelo economico. C’è solo da sperare cho un incontro previsto per lunedì tra artigiani di Balleydier, assessore al traffico Dagnino ed ai Lavori Pubblici Crivello, trovi una soluzione favorevole ed a costo zero per le officine. E non è protesta ma comunque richiesta interessante, quella per cui, con un documento inviato al presidente del Municipio Centro Ovest, Franco Marenco ed al suo vice, con delega alle aree verdi, Carmelo Citraro, i commercianti di via Palazzo della Fortezza e via Daste chiedono che “il giardino del Palazzo della Fortezza (ex scuola Casaregis) venga ristrutturato ed adibito a parco giochi per bambini, con eventuale installazione di giochi e panchine”. Ciò, indicano, per “utilizzare il sito per fini sociali, per la riqualificazione dell’ambiente, per il miglioramento della vita del luogo e per dare ai più piccoli una sicura e divertente oasi di svago ed alle loro mamme un momento di tranquillità ed incontro”. E chi propone l’iniziativa si dice anche disposto “all’apertura e chiusura dell’area, secondo un orario concordato col Municipio”. La petizione è accompagnata da una raccolta di quasi 500 firme.
Dino Frambati
d.frambati@seseditoria.com
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