Gazzettino Sampierdarenese

Il mensile di San Pier d'Arena online

Il triste caso umano di un giornalista di Levanto (Sp) sfrattato e senza casa, caso umano che vale un editoriale

Apr 11, 2015

100_3943_1100x1140_100KBRiceviamo e pubblichiamo un appello disperato di un collega giornalista, che sta vivendo un momento drammatico. Ha inviato a colleghi e media quanto andrete a leggere sotto. Gian Carlo Bailo, questo il nome del giornalista, 52 anni, vive a Levanto (Sp), una delle più belle zone della Liguria. E’ un caso come, purtroppo, in questo periodo, ce ne sono diversi. Nella foto mostra la muffa di casa sua. Ricevere e leggere questa mail ci ha colpito ed un sito e giornale come il nostro, assai sensibile alle vicende di vita reali, vissute, di soffernza, non poteva non pubblicare e restare insensibile. Augurandoci di aiutare Gian Carlo, stimabile collega, a trovare chi potrà, a sua volta, aiutarlo.
d.fram.
Se tenteranno di buttarmi fuori di casa con la forza come un delinquente, io che sono incensurato, e non avrò una casa dove trasferirmi con le mie cose, mi do fuoco. Il mio stato d’animo è come quello di un condannato a morte che sta aspettando l’esecuzione, ma io non ho commesso nessun crimine non auguro a nessuno di subire la violenza di uno sfratto. Questo appello rappresenta l’ ultimo mio tentativo di richiesta d’aiuto verso le istituzioni. Sono stato per circa 20 anni collaboratore fisso per un importante giornale locale, con il quale sto combattendo una lunga causa di lavoro e nel frattempo sto sopravvivendo con una borsa lavoro da 300 euro mensili per 48 ore di lavoro al mese. L’esecuzione dello sfratto per finita locazione è stato fissato per martedì 28 aprile con l’uso della forza pubblica, fabbro e medico legale ed al momento Bailo non ho ancora avuto una vera certezza della disponibilità di un alloggio da parte dei servizi sociali del Comune di Levanto ai quali mi sono rivolto ormai da mesi . Avendo lo sfratto esecutivo, la casa dichiarata insalubre perché invasa da muffa ed infiltrazioni con tanto di rapporto ispettivo dell’Azienda sanitaria locale ed una situazione sociale disastrosa certificata da una relazione firmata in calce dall’assistente sociale del Comune, il sindaco di Levanto non ritiene opportuno firmare la requisizione temporanea di un alloggio popolare che risulta libero. Ho partecipato al bando per la graduatoria per una casa popolare ma il mio avviso di sfratto, poi divenuto esecutivo prima della formazione della graduatoria preliminare non mi è stato riconosciuto con il punteggio di 60 punti con i quali sarei risultato ai primi posti in graduatoria definitiva oltre ai altri 20 per la casa insalubre. Mentre chi era già dentro con la requisizione del sindaco era considerato come sfrattato ed ha potuto godere dei 60 punti piazzandosi ai primi posti. Tra l’altro a Levantoc’è chi ha avuto la casa popolare avendo precedentemente occupato abusivamente l’alloggio e dove nessuno ha provveduto a suo tempo al relativo sgombero. Sono almeno 20 anni che non si costruiscono case per i ceti popolari, mentre il mercato delle locazioni per i residenti è praticamente impazzito per via delle centinaia seconde case lasciate vuote e destinate solo ai turisti. A Levanto per affittare una casa stabilmente ci vogliono almeno 700 euro mensili, mentre nelle frazioni per un monolocale ci sono annunci da 500 euro al mese. Insomma se uno la casa non la eredità è difficile che una famiglia monoreddito possa affittare una casa, infatti il paese si sta spopolando. Il problema delle case popolari e di fare inserire con urgenza Levanto nell’elenco dei comuni ad alta tensione abitativa dovrebbe essere il primo problema da risolvere per la prossima amministrazione comunale visto che a maggio si voterà. L’altra piaga è quello della situazione della povertà di moltissime famiglie levantesi perché sotto la patina del turismo anche a Levanto un vasto strato di cittadini ormai vive in indigenza assoluta, e com’è noto in Italia lo stato non eroga un salario minimo di cittadinanza e costringe i cittadini ad andare a chiedere aiuto ai Comuni che di fatto possono fare ben poco. Se qualche “buon samaritano” volesse aiutarmi affittandomi un casa ad un prezzo equo qui c’è il mio cellulare 3383164911. Il mio tempo sta per scadere.
Gian Carlo Bailo
Precedenti editoriali:
https://www.stedo.ge.it/?p=17618 (dove vai in bicicletta)
https://www.stedo.ge.it/?p=17214 (Non ce la faremo)
https://www.stedo.ge.it/?p=17177 (festa della donna)
https://www.stedo.ge.it/?p=16964 (San Valentino)
https://www.stedo.ge.it/?p=16715 (Obama e i ceti medi)
https://www.stedo.ge.it/?p=16511 (Peppone e Don Camillo)
https://www.stedo.ge.it/?p=16110 (Romagna mia)
https://www.stedo.ge.it/?p=16062 (Dedicato a un’amica)

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