Alla fine la montagna partorì il topolino. Dopo mesi di rinvii, attese, deliri burocratici classici del nostro Paese come il “made in Italy”, la rampa di San Benigno, Di Negro, al confine della delegazione di San Pier d’Arena, è stata “inaugurata” ed aperta al traffico. Salutiamo l’evento che passerà forse alla storia come un mini caso genovese di Salerno-Reggio Calabria. A comunicarlo nel pomeriggio è stato l’ufficio stampa del Comune di Genova. Ma a parte questa vicenda sulla quale abbiamo già scritto molto, dettagliatamente e spesso in anteprima, ci sta a cuore la rampa di via Cantore che praticamente nessun residente o persona di buon senso, vuole sia abbattuta. Quando invece nei piani e progetti comunali pare destinata ad essere demolita. Ancora poco fa due nostri lettori sono venuti a bussare alla porta del mio ufficio per chiedermi che noi del Gazzettino ci battiamo (come abbiamo sempre fatto) per non far sparire quella rampa. Lo abbiamo fatto e lo faremo. Sono appena tornato da MIlano, che non eccelle quanto a menti che ne dirigono viabilità e traffico, ma, tutto sommato, visto che accoglie ogni giorno, da fuori città, tre milioni di persone, riesce a gestire questa mole di traffico anche se non benissimo. Noi, qua a Genova, abbiamo fatto il possibile per rendere impossibile (scusate il bisticcio di parole) circolare pur non avendo un sistema di trasporto pubblico degno di questo nome. La rampa di via Cantore non sia toccata! E non ci vengano a raccontare che è inevitabile perché così è il progetto: andiamo sulla Luna, su Marte, abbiamo una tecnologia spaziale e non siamo capaci di salvare una rampa? E’ assurdo! E dal nostro sito, tempo fa, ci fu anche chi propose un progetto in tal senso, assolutamente realizzabile. Per cui ok alla nuova rampa se sarà supporto della “vecchia”. In caso diverso avremo scritto l’ennesima pagina di brutta viabilità e di incapacità a gestire la viabilità urbana. Vecchia tradizione, che passa attraverso rotonde e blu aera e della quale vogliamo, in futuro, fare a meno. E comunque saremo attenti ed arrabbiati se la rampa di via Cantore cadrà giù.
Dino Frambati