“Valorizziamo strutture storiche e spazi pubblici per ridare identità e qualità ai quartieri”, queste le parole del sindaco Marco Doria dopo aver sottoscritto con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni la convenzione per il finanziamento di diciotto milioni nel quadro del “bando periferie”. Anche per la seconda tranche, che comprenderà ulteriori quaranta milioni destinati alla città metropolitana di Genova, il Cipe ha deliberato lo stanziamento venerdì scorso. In questo caso gli interventi riguarderanno soprattutto la viabilità e l’edilizia scolastica per le scuole secondarie delle periferie genovesi e delle Valli Polcevera, Stura e Scrivia. Il il sindaco ha poi illustrato le scelte del Comune di Genova per l’impiego di queste risorse che l’Amministrazione comunale integrerà con altri sei milioni, per un totale di ventiquattro milioni. “San Pier d’Arena, Campasso e Certosa – ha dichiarato Doria – sono realtà che hanno risentito fortemente della de-industrializzazione, anche sotto il profilo della identità urbana e dei bisogni sociali. In questi quartieri vivono molti anziani (26 per cento) e il 20 per cento della popolazione è composta di ‘nuovi genovesi’ provenienti da diverse parti del mondo. Abbiamo deciso di concentrare le risorse del bando, per accrescerne gli effetti, in questa parte della città, così come avevano fatto in questo e in altri quartieri attraverso i precedenti Por”. Il sindaco ha espresso poi un giudizio molto positivo sul bando periferie varato dal governo. “Innanzi tutto – ha detto – perché l’ammontare degli investimenti è cospicuo ed è importante in un Paese che ha un drammatico bisogno di investimenti. La scelta è ancora più significativa per il fatto che queste risorse andranno a vantaggio delle cosiddette periferie, un termine col quale in realtà devono essere individuate tutte le aree urbane che soffrono disagio. Infine – ha aggiunto il sindaco – è apprezzabile il metodo applicato in questa occasione: ai comuni è stato chiesto di trovarsi con i progetti pronti o comunque di approntarli in poco tempo. Ma si è lasciato agli enti locali il compito di protagonisti nel decidere liberamente quali interventi realizzare”.
Sampierdarena non è periferia-