(Nella foto: Matteo Salvini con Edoardo Rixi) Bagno di folla questa mattina al mercato Treponti di San Pier d’Arena per il segretario della Lega, Matteo Salvini. Tanti i sampierdarenesi che, armati di smartphone, hanno fatto un selfie con lui. Salvini ha detto che la Lega è cresciuta nelle periferie e che conosce bene i problemi di chi è costretto a vivere in zone dove c’è spaccio di droga e abuso di alcol. Poi, dopo essere stato avvicinato da una signora ecuadoriana, ha detto. “Quando sarò al governo cambierò le leggi per dare certezze agli italiani e agli immigrati regolari”. Nel primo pomeriggio è arrivato immediato il commento del PD locale, con le firme del coordinatore Franco Marenco e dei segretari dei circoli del Centro Ovest, Mimmo Minniti e Amedeo Lucia, alla visita del segretario della Lega a San Pier d’Arena: “Salvini ad ogni elezione visita San Pier d’Arena in cerca di voti, poi come sempre scompare nella nebbia padana. Nessuna proposta, nessun finanziamento e nessun problema risolto dalle amministrazioni regionali e comunali il cui azionista di maggioranza è proprio la Lega, partito di Salvini. I cittadini di San Pier d’Arena sono profondamente delusi dalle mancate promesse e dalle continue parole al vento del centro destra, di concreto e reale ci sono solo i 24 milioni di euro del bando delle periferie, opportunità per riqualificare e rilanciare molte zone di San Pier d’Arena, come Palazzo della Fortezza, proprio il mercato di piazza Treponti, il centro civico di via Buranello, l’ex mercato ovoavicolo al Campasso e gli ex magazzini del sale, il tutto finanziato dal Governo a guida PD e dalle precedenti amministrazioni comunali e municipali del centro sinistra”.
Basta guardare il TG3 Liguria in onda venerdì 9 febbraio alle 14.30 per rendersi conto dell’entità dei seguaci di Salvini al Mercato Tre Ponti, e riconoscere che erano tutt’altro che quattro gatti. La critica del PD e dei suoi Esponenti locali arriva come sempre puntuale e con alcune affermazioni che meritano comunque qualche riflessione. E’ vero, il bando delle periferie arriva da un Governo PD, forse in cerca di riscatto quando ha dovuto per forza rendersi conto di come si sono ridotte le periferie e le città grazie alla dissennata gestione dell’immigrazione messa in atto da questo Partito.
Dopo anni in cui si sono minimizzati se non addirittura negati i problemi di sicurezza,
Dopo anni in cui i cittadini hanno sputato sangue per farsi ascoltare e ottenere ordinanze che impedissero ai soliti noti di bere e ubriacarsi in strada,
Dopo anni di estenuanti battaglie per far chiudere nefasti circoli culturali che di culturale non avevano nulla,
Dopo anni che chi protestava legittimamente per stili di vita inaccettabili che rendevano i Quartieri vere e proprie cloache, si sentiva tacciare di razzismo,
non ci si deve stupire se arriva il conto da pagare ma si deve solo prendere atto che una politica sbagliata fa arrabbiare la gente e fa perdere consensi.
Cercare i colpevoli altrove e parlare di fugaci apparizioni dei rappresentanti delle avverse forze politiche accusandoli di cercare voti per poi sparire nel nulla non giustifica chi, pur presente nei cinque anni passati, su certi problemi è stato assente comunque.
E non mi riferisco neanche ai Presidenti dei vari Municipi che onestamente sono i primi ad avere un rapporto diretto con i cittadini e dei quali, conoscendone alcuni, posso dire in coscienza che hanno fatto quello che hanno potuto in difesa del territorio restando molto spesso inascoltati.
Oggi la battaglia politica impone di dire che l’attuale Amministrazione Regionale e Comunale, quest’ultima non certo in carica da tempi biblici, non ha fatto nessuna proposta ne risolto alcun problema deludendo i cittadini di Sampierdarena.Io aspetterei un po a dirlo in quanto, perdonatemi, ma l’ordinanza anti alcool che si sta dimostrando un deterrente apprezzabile, è arrivata proprio da questa Amministrazione dopo che l’abbiamo attesa sino allo sfinimento dall’Amministrazione precedente.
Comunque, l’operato di chi amministra una città, una Regione e se vogliamo un Paese, si giudica in corso d’opera e gli addetti ai lavori, a qualsiasi schieramento politico appartengano, mi auguro ne siano ben coscienti prendendo atto che chi sbaglia paga inevitabilmente in termini di voti.
Sempre più facile denigrare gli altri che assumersi le proprie responsabilità e, magari, ammettere di aver sbagliato.