Gazzettino Sampierdarenese

Il mensile di San Pier d'Arena online

Lettera del direttore ai visitatori di questo sito…

Ott 13, 2014

Il forte maltempo che ci sta interessando e mentre siamo in piena allerta 2, è un evento certamente raro e punisce questa città e regione oltre ogni limite. Tuttavia non si può tacere la vergogna che proviamo verso i nostri governanti, locali ma anche nazionali. Non tutti, certo, ma buona parte. Burocrati, tecnici e politici che, nel tempo, hanno lavorato tanto male e con tanta incapacità, da aver posto le basi per peggiorare situazioni già di loro difficili e pesanti. Nessuna categoria si senta esclusa da responsabilità, neppure la nostra di operatori dell’informazione.
Incapaci, arroganti, i nostri governanti hanno dimostrato pochezza e superficialità, non capendo che Genova è sopra una bomba. Hanno blaterato di grandi opere, in prima fila ad osservare progetti assurdi, lasciando tutti noi in balia degli eventi. Non facendo nulla per mettere in sicurezza una delle città conclatamente più a rischio in Europa (lo dicono gli esperti) quanto ad alluvionabilità.
Queste cose le ho anche scritte, in questi giorni, nei molti reportage che ho fatto e tutti per media nazionali o persino internazionali come Radio Vaticana.
Nessuno sconto dunque a questi burocratici dannosi, strapagati e garantiti nel posto di lavoro in un’Italia allo stremo. La nomenklatura difende se stessa e sono orgoglioso, come direttore, che la voce del nostro Gazzettino Sampierdarenese, da sempre, si sia elevata alta e forte in questo senso, da anni ed in tempi quindi non sospetti, con durissime parole verso questa arroganza ed insipienza del potere.
Invito tutti ad andare a rileggere fondi ed editoriali che, in questi ultimi anni, affermano quelle cose che ora, alla luce di danni e tragedie, dicono tutti, anche gli altri media che, a differenza di noi, sono solitamente proni e riverenti davanti al potere, alle leggi sbagliate, ai politici incapaci.
Dino Frambati

(nella foto: il premier Matteo Renzi)

3 commenti su “Lettera del direttore ai visitatori di questo sito…”
  1. Caro Dino,
    Un solo appunto; quando scrivi: “non capendo che Genova è sopra una bomba” non corrisponde al vero. Lo sanno BENISSIMO e da decenni che Genova è a fortissimo rischio idrogeologico. Per questo sono perversi nella loro noncuranza di questo e nella continua ricerca di quello che giova a loro e che, nelle emergenze, possono usare come scusante. Non interessa risolvere, ma solo andare avanti il più possibile in un apparato malato di gigantismo e sostanzialmente paralizzato da convenienze varie. Cambierà qualcosa a seguito di questo ennesimo disastro? Forse si, per qualche mese, poi la “malattia del sonno” li colpirà di nuovo, a meno che prima non vengano colpiti da poderosi calci nel sedere.
    Ciao.
    Pietro Pero

  2. Cari Dino e Pietro,

    Direi che tutto quanto da Voi stigmatizzato è evidente sotto gli occhi di tutti e ritengo rappresenti l’autoreferenzialita’ del ceto politico, burocratico ed imprenditoriale “pietrificato”, ormai da decenni, di questa Citta’ e di questa Regione .

    Come già detto altre volte e’ necessario dare la possibilità dell’ alternanza però con persone degne e non con i soliti noti !

    Certo è che le scelte nazionali (vedi ad esempio legge elettorale ed altro) rappresentano l’ esatto contrario di quanto i cittadini vorrebbero per essere coinvolti nella partecipazione .

    Il governo e l’opposizione “gestiscono di comune accordo” il paese per raggiungere gli obiettivi “personali” “‘che si prefiggono a discapito del “bene comune” per i cittadini !!

    Mentre tra la gente a Genova si vede il solo il Cardinale e lo si sente con le sue “dure” omelie ….. mentre gli altri non fanno nemmeno un mea culpa !!!

    Roberto Cifarelli

    1. Caro Roberto, purtroppo la sgradevolissima sensazione (che assomiglia molto ad una certezza..) è che la scelta eventuale sia, come dicono i vecchi genovesi, “tra il marcio e la muffa”, ergo non siamo messi tanto bene nemmeno nelle speranze di cambiamento.
      Che ci sia un enorme bisogno di persone degne, come tu sottolinei, è una grandissima verità, ma le potenziali alternative appaiono per lo meno disastrose come demenzialità da un lato o talmente impresentabili dall’altro che l’unico pensiero al momento affiorante sembra essere: “non ci resta che piangere”, come dicevano congiuntamente Troisi e Benigni anni fa. Ciao.
      p

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