Scoperta nel 1506 dall’ammiraglio portoghese di cui porta il nome, distante 2.429 km da Sant’Elena di napoleonica memoria, che è tuttavia il lembo di terra, più vicino, a 3.000 km da Città del Capo e Rio de Janeiro e a quasi 10.000 km dal Regno Unito di cui fa parte, Tristan da Cunha può a pieno titolo esser considerata una delle più remote terre abitate dall’uomo. Quello che in qualche modo avvicina quest’isola, così lontana fisicamente da noi, al nostro cuore è il fatto a dir poco sorprendente che fra i suoi trecento abitanti ancor oggi vivono sull’isola i discendenti di due marinai liguri Andrea Repetto e Gaetano Lavarello. Come ho raccontato nell’articolo dal titolo “Repetto e Lavarello i naufraghi di Tristan” pubblicato sul Gazzettino Sampierdarenese dell’aprile 2014 (pag.14), nell’ottobre del 1892 fece naufragio sull’isola per un improvviso incendio a bordo il brigantino a palo “Italia” dell’armatore Dall’Orso di Chiavari al comando del capitano Rolando Perasso, chiavarese anch’egli. Due membri camogliesi dell’equipaggio, Repetto e Lavarello appunto, decisero di fermarsi sull’isola dove avevano trovato la salvezza e forti dell’operosità ligure furono subito bene accolti dalla minuscola e cosmopolita comunità locale tanto da sposarsi e avere discendenza. La vita sull’isola non è facile e i contatti con le navi di passaggio sempre rari, particolarmente durante l’inverno australe. Gli isolani vivono di pesca e agricoltura condividendo lavori e impegni comuni: la scuola, la chiesa, l’ospedale, il museo e il centro turistico per ospitare i rari croceristi che fanno scalo sull’isola. Oggi grazie a Internet la comunità dell’isola, il cui piccolo ospedale pensate un po’ si chiama “Camogli Hospital”, ha appreso dell’articolo del Gazzettino Sampierdarenese e la coordinatrice del Centro per il turismo di Tristan, la signora Dawn Repetto, ha ringraziato con un messaggio che sottolinea, nonostante siano passate numerose generazioni, il mai dimenticato legame degli isolani con la nostra terra: ”Grazie per la mail e per l’articolo, è sempre bello avere un legame e tenerci in contatto con il nostro avito focolare”. Grazie Tristan vi ricordiamo con simpatia, e se avete intenzione di visitare l’isola Miss Repetto sarà lieta di fornirvi le informazioni necessarie.
Fulvio Majocco