Gazzettino Sampierdarenese

Il mensile di San Pier d'Arena online

Requiem per “l’albero” di via Cantore

Mag 10, 2016

leccio

Pare proprio che sia finita, purtroppo. Ne avevamo scritto alcune volte (l’ultima il 6 maggio del 2015) segnalandone lo stato miserevole in cui era stato lasciato da Aster il bellissimo leccio (famiglia delle querce) che da diversi decenni troneggia alla sommità di Via delle Franzoniane, cioè su via Cantore. La primavera che ormai sta finendo ci ha tolto ogni speranza: nessuna foglia nuova e quelle poche rimaste sono malinconicamente quasi secche. Fine di un albero dunque, anzi, “l’albero”, punto di riferimento di generazioni di sampierdarenesi per appuntamenti di ogni tipo. Franco il fioraio, “tutore” volontario del leccio, scuote la testa sconsolatamente: “mi sa tanto che è morto…” dice a chi gli chiede notizie del suo “vicino”; il commento generale è solo uno: non si doveva arrivare a tanto. Che la pianta avesse problemi la gente lo aveva notato da molto tempo, e noi del Gazzettino avevamo fatto la nostra parte richiamando l’attenzione di Aster e del Municipio anche con veemenza, ma tutto è stato inutile. L’incuria, endemica caratteristica che affligge il nostro verde, la supponenza e forse la mancanza di vera competenza hanno ucciso un simbolo. Ora chissà per quanto tempo l’albero che sta seccando resterà come penoso totem, paradigma emblematico di una quasi totale mancanza di attenzione che si riscontra in molti altri settori.  Ciao “albero”, e grazie per quanto hai rappresentato nelle nostre vite, per aver accolto e accarezzato con le tue foglie le parole, i sospiri, le attenzioni, i momenti belli e brutti di migliaia di persone. Chissà che cosa si inventeranno per sostituirti. Noi restiamo comunque speranzosi che ogni tanto una “genialata” venga in mente a qualcuno e ciò significhi mettere al suo posto un’altra pianta magari ancor più bella. Se ciò non avverrà non ci stupiremo, perché siamo ormai abituati a tutto (in negativo).

Pietro Pero

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