Nel nostro Osservatorio Covid dall’ospedale di San Pier d’Arena eravamo fermi alle rilevazioni di fine marzo circa la variante Omicron 2 e ai dati del continuo calo della curva dei ricoveri, confermati anche nei mesi successivi. Da allora però si deve registrare l’insorgenza di altre tre varianti del famigerato Coronavirus. Siamo ora all’imperversante Omicron 5, detta il virus più veloce del mondo per l’estrema contagiosità, superiore a quella del morbillo e della varicella. L’incubazione è veloce: in media è scesa da 10/12 giorni sino a 72 ore. Anche la negativizzazione è veloce: può bastare una settimana. L’indice R0 si situa tra 15 e 17. A confronto la variante Wuhan aveva un R0 di 2.5 e la Delta di 7. Ciò significa che una persona affetta da Omicron 5 può contagiarne altre 15-17. La patogenicità invece è risultata sinora ben più bassa rispetto alle prime ondate Covid del 2020, quando si registravano punte anche di mille morti al giorno. L’indice Rt (tasso di positività) è però schizzato in pochi giorni al 27,3%. Lo snodo temporale cruciale in questa vicenda, il momento in cui si è avvertito il ‘cambio di passo’ del virus, può essere fissato a fine giugno. L’ultimo report Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere), riferito al 28 giugno, lancia l’allarme: aumentano del 17,7% i ricoveri per o con Covid, soprattutto quelli ordinari (con incremento specifico del 20,9%) e, anche, nella misura del 34,5%, i pazienti con sindromi polmonari che necessitano di assistenza respiratoria e ventilazione. Un dato confortante: nelle Terapie intensive ci sono pochi ricoveri Covid. Di questi il 38% riguarda pazienti non vaccinati. La percentuale di non vaccinati con patologie respiratorie e polmonari tipiche del virus Sars-Cov-2 sale tuttavia al 56%. L’età media di questi pazienti si è abbassata: 59 anni per i vaccinati e 48 per i non vaccinati. Si registra anche un aumento di ricoveri pediatrici (nella misura del 13,3%), soprattutto nella fascia di età 0-4 anni. Oggi in Italia la percentuale di persone maggiori di dodici anni che ha completato il ciclo vaccinale anti-Covid è al 90%. Un altro 5% è guarito dal Covid nell’ultimo semestre. L’immunità di gregge dovrebbe quindi essere garantita. Eppure i contagi aumentano, anche tra i vaccinati (benché, per questi ultimi, in misura minore e con effetti in genere non gravi). I sintomi iniziali, spesso pesanti nei primi giorni, sono tosse, mal di gola, affaticamento, congestione nasale, mal di testa. I soggetti più a rischio di contrarre virus e patologie correlate sono i non vaccinati e i fragili. Ma anche ad anziani, donne e bambini in genere i medici consigliano di mantenere maggiori cautele per evitare il contagio. Fatte queste doverose premesse, vediamo qual è l’impatto del fenomeno nel nostro microcosmo locale. I dati della precedente rilevazione (23 marzo) indicavano che nell’intera Liguria i casi Covid (esclusi guariti e deceduti) erano 17.354, di cui 9.825 nell’ex Provincia di Genova. Dei 253 ricoveri Covid totali (oltre il 50% in meno rispetto alla rilevazione di febbraio) nell’Asl 3 ne risultavano 26 (il 75% in meno rispetto a febbraio), concentrati tutti al Villa Scassi, compreso l’unico paziente ricoverato in Terapia Intensiva (contro gli otto di febbraio). Dei sette casi trattati in Terapia Intensiva in tutta la Liguria (19 in meno) due riguardavano pazienti non vaccinati e cinque vaccinati. Risultava un decesso. Per un utile raffronto, ecco i dati del 28 giugno: nell’intera Liguria i casi Covid (esclusi guariti e deceduti) sono 15.002 (2.352 in meno rispetto a marzo, ma 952 in più rispetto al giorno precedente), di cui 8.356 nell’ex Provincia di Genova. Dei 192 ricoveri Covid totali (14 in più rispetto al giorno precedente), nell’Asl 3 ne risultano 16, concentrati tutti al Villa Scassi. Sempre nell’Asl 3 (vale a dire al Villa Scassi) non risulta alcun ricovero in Terapia Intensiva. I tre casi trattati in Terapia Intensiva (Rianimazione) in tutta la Liguria sono così distribuiti: uno nell’Asl 2 Savonese, uno al Policlinico San Martino e uno al Galliera. Risultano tre decessi: due al Galliera (una donna di 95 anni e un uomo di 76) e uno nell’Asl 2 Savonese (una donna di 89 anni). Quanto durerà l’attuale ondata di Omicron 5? Gli esperti parlano di due-tre settimane. Ma sugli scenari futuri sono vaghi. L’Asl 3 invita i soggetti ultraottantenni e fragili a rafforzare la risposta immunitaria sottoponendosi alla quarta dose. Naturalmente la raccomandazione di vaccinarsi vale anche per chi non lo ha ancora fatto o lo ha fatto in modo incompleto. In autunno saranno per tutti disponibili vaccini più evoluti, specifici anche per le ultime varianti del virus. Sull’argomento, di stretta attualità, torneremo con maggiori informazioni sul prossimo numero del Gazzettino Sampierdarenese, che uscirà in edicola a metà luglio.
Marco Bonetti